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Come si diventa scrittori?


Sostenere che scrittori si nasca, anziché essere il traguardo di un lungo e faticoso percorso fatto di studio, di esercizi, di rinunce non è un’idea eccentrica, davanti alla quale si può sorridere e compatire chi l’ha formulata; è un’idea pericolosa che divide il mondo in categorie immutabili.

Festina lente


Calvino dà valore alla rapidità dell’esecuzione; egli considera un’opera ben riuscita come simile a una freccia: cioè, che punta dritto al bersaglio. La rapidità, per Calvino, è uno dei valore della narrativa nel nuovo millennio. Egli tuttavia confonde la rapidità con la brevità. Nell’estratto (la seconda lezione) elogia la tradizione della novella italiana e del racconto breve (short story) americano. E, per sottolineare il concetto, ci regala una favola:

Una scrittura sincera


Ma la verità esiste? Credo che sia una domanda antica quanto il: perché esistiamo? Secondo i postmoderni una verità esiste, ma è talmente fuori dalla nostra portata che tutto ciò che ci rimane è un’interpretazione di essa. Secondo i nuovi realisti una verità esiste e ci dovremmo concentrare, al di là delle interpretazioni, su ciò che è oggettivo, su ciò che è certo: un computer, quello con cui sto scrivendo questo post ad esempio, è un computer.

Struttura-romanzO


Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.

Le Maiuscole


L’ortografia italiana prevede due casi in cui l’uso della maiuscola è obbligatorio. Il primo di questi riguarda la parola con cui si inizia una frase; sia che si tratti di un inizio assoluto: «Nel mezzo del cammin di nostra vita…», sia che si tratti della prima parola a seguire un punto fisso: «Un momento. Devo parlarti». Il secondo riguarda i nomi propri: Mario, Filippo, Cavour, Atlantico, eccetera.