La pillola dell’intelligenza
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“Che razza di droga era? Non sopportavo il disordine, non toccavo una sigaretta da sei ore, non avevo mangiato. Astemio e pulito. Che cavolo era? Una droga per farsi un trip nella fissazione ritentiva anale? Non ero fatto, non ero schizzato, ero lucido. Sapevo cosa dovevo fare e come farlo.”
— Eddie Morra, Limitless
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Come il Destefenil può cambiarti la vita se non soffri di narcolessia
Cosa saremmo disposti a fare pur di riuscire a realizzare i nostri desideri? Quasi tre mesi fa mi sono imbattuto in un articolo interessante pubblicato su VICE. Parlava di un medicinale di norma prescritto a narcolettici, ovvero a soggetti affetti da un’eccessiva quanto debilitante sonnolenza diurna, ma diventato presto famoso presso coloro, studenti e lavoratori, dal cui cervello è pretesa una prestazione superiore alla media, grazie alla sua capacità di potenziare l’intelletto. Ne ero inizialmente diffidente. Ma viste le difficoltà a cui io stesso sono andato incontro in quel periodo — difficoltà i cui effetti si ripercuotevano sulle prestazioni inferenziali del mio organo pensante — e dopo aver letto numerose recensioni, verso molte delle quali nutrivo e nutro ancora ora seri dubbi, ho deciso di tentare la sorte e sperimentarlo.
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