Tag: Cronotopo
Il romanzo al tempo dei Greci

Forse non tutti sanno che anche i greci, quelli dell’antica Grecia, scrivevano romanzi. Siamo abituati a immaginarceli presi dal loro filosofeggiare o intenti a comporre poemi, eppure di romanzi greci ce ne sono giunti cinque. Solo che loro non li chiamavano così – il termine romanzo [s.m. dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg.] indicava in origine un componimento in lingua romanza, cioè derivante dal latino (francese, spagnolo, italiano, ecc.), sia in versi sia in prosa, che narrava avventure eroiche col fine di dilettare il lettore –, i greci anzi non davano alcun nome a questo tipo di componimento, perché giudicavano la “narrativa d’intrattenimento” così bassa da non essere nemmeno considerata letteratura d’evasione. Insomma fecero di tutto per dimenticarsene e per farci dimenticare che questo tipo di scritto è forse antico quanto la scrittura stessa (il romanzo Aḥīqār, nato in ambiente aramaico sotto l’influenza culturale assiro-babilonese, risale addirittura al 6° secolo a.C.; ma ce n’è uno ancora più antico, Sinuhe, narrazione egizia in prima persona risalente al XVIII secolo a.C.).
Tempo e spazio nei romanzi (parte I)

Il nostro non può che essere un punto di vista limitato e momentaneo di un qualcosa che è di gran lunga più grande (leggi = solenne) e, allo stesso tempo, più semplice di quello che i nostri sensi ci fanno intendere. In tutto questo, il nostro posto, che pur esiste, è quello di osservatori. Se la creazione fosse un libro, noi saremmo i suoi lettori.
Commenti recenti