C’è una quantità di indizi a dir poco sconfortanti che ci indicano un fatto incontrovertibile: se in Africa nasce un genio e nessuno se ne accorge, il mondo non smetterà di ruotare. Dico, Africa. Ma avrei potuto dire Europa, America, Asia, Pizzo Calabro… Forse aveva ragione Umberto Eco a scrivere: «E se il vicino di casa di Proust fosse stato tanto più bravo di lui e nessuno se ne fosse accorto, per lui sarebbe tristissimo, per l’umanità basta Proust, e avanza». Che è come ammettere la fallibilità umana e, anche, un certo disinteresse individualistico di cui noi tutti, soprattutto nella contemporaneità, siamo un po’ vittime e un po’ carnefici; e forse più di un po’.
Categoria: Scrittura creativa Tag: Angelo Rizzoli, Carlo Fruttero, Cesare Pavese, Charles Bukowski, Cigno nero, Elio Vittorini, Ezio Comparoni, Garcia Marquez, Geno Pampaloni, Giancarlo Vigorelli, Giorgio Bassani, Giuseppe Berto, Giuseppe Pontiggia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Guido Calogero, Guido Morselli, Herman Melville, Italo Calvino, James Joyce, Luchino Visconti, Luciano Foà, Marcel Proust, Mario Pannunzio, Natalia Ginzburg, Primo Levi, Silvio D’Arzo, Stephen King, Umberto Eco, Virginia Woolf, Vittorio Sereni, Vladimir Nabokov
Ecco una classifica in prosa dei metodi di suicidio più diffusi nel mondo della scrittura.
Categoria: Comunità, Editoria, Sofismi Tag: Anne Sexton, arma bianca, asfissia, caduta, Carlo Michelstaedter, Cesare Pavese, colpo d’arma da fuoco, David Foster Wallace, Elise Cowen, Emilio Salgari, Ernest Hemingway, Franco Lucentini, Guido Morselli, Guy-Ernest Debord, Heinrich von Kleist, Hunter S. Thompson, ingestione, iniezione, Jerzy Kosinski, John Allyn Berryman, John Henry Mackay, John Kennedy Toole, JOHNNY CARSON, Kurt Vonnegut, Morte, Primo Levi, Robert Ervin Howard, Romain Gary, Scrittori, Silvia Plath, Stefan Zweig, Suicidio, Virginia Woolf, Yukio Mishima
Quando mi sono avvicinato alla scrittura con l’intenzione di fare sul serio, cioè di scrivere a un livello professionale tale da essere pubblicato, la prima cosa su cui mi sono imbattuto – nei manuali di scrittura creativa, nei consigli di scrittori veterani, perfino nelle aspettative dei lettori forti – mi sono imbattuto in questa esigenza che la scrittura dovrebbe soddisfare: la propria onestà. Ancora oggi me ne domando il significato. Cosa significa applicare l’onestà ad un mestiere la cui stessa natura, la cui caratteristica fondante e caratterizzante è quella di mentire proprio per parlare della verità? Com’è fatta o come si realizza una scrittura onesta? Proverò a rispondere.
Categoria: Sofismi Tag: Cesare Pavese, Domenico Scarpa, Don DeLillo, Gabriel García Márquez, Gustave Flaubert, Narratore, Natalia Ginzburg, Onestà, Scrittore, Scrittura creativa, Scrittura onesta
Marketing editoriale Veline, calciatori e ghost writer Questa riflessione parte da un post di Marina Guarneri, pubblicato sul suo blog un paio di settimane fa. Parlava dell’ultimo libro di Ligabue – Scusate il disordine – uscito credo la scorsa estate, ma in definitiva è stata l’ennesima occasione per parlare di un certo tipo di editoria: …
Categoria: Editoria Tag: Alberto Moravia, Alessandro Baricco, Beppe Fenoglio, Bob Dylan, Carlo Cassola, Carlo Emilio Gadda, Cesare Pavese, Editoria, Elio Vittorini, Giorgio Bassani, Italo Calvino, Marketing, Natalia Ginzburg, Paolo Volponi, Pier Paolo Pasolini
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