Poiché è estate e fa caldo, chi può sgambetta felice a bagno nell’acqua salmastra e chi non può rosica anatemi nell’afa cittadina, vorrei proporvi una riflessione estiva che ha il gusto della polemica senza la necessità di una doppia laurea in letteratura classica e moderna – come nei migliori programmi televisivi spazzatura chiunque, insomma, può parteciparvi: perché la narrativa classica è considerata ammantata di una maggiore dignità letteraria rispetto alla narrativa di genere?

Fermi! Vi vedo scattare in avanti, verso lo schermo, con la bocca parzialmente deformata in una smorfia rabbiosa e la mano destra, già in alto, contratta a pugno come se voleste prendere a cazzotti il vostro stesso monitor: non è il caso di comportarsi in maniera incivile. Mantenete, dunque, la calma e proseguite la lettura; avrete modo più avanti, nei commenti, di dire la vostra nel modo più rabbioso ed esplosivo che riterrete opportuno.


Grammatica

… storia di una lingua

Ho pensato che per essere dei buoni scrittori sia necessario conoscere almeno un po’ la propria lingua. Personalmente credo di saperlo utilizzare bene l’italiano, ma con il passare del tempo tante cose vengono dimenticate, mentre altre si danno sempre più per scontate. Ecco l’ideona dunque, che coinvolge naturalmente anche voi, cari follower, perché a voi io penso costantemente, soprattutto quando ripasso la grammatica: aprire un angoletto qui, in questo blog, che ci aiuti a ripassare in modo semplice e poco faticoso le regole costituzionali della nostra lingua. Soprattutto di quella scritta. E sì, perché quando si parla di lingua orale e di lingua scritta, in realtà, si sta parlando di due codici differenti.

Tranquilli, non sarà faticoso, né noioso. Anzi, vi svelo un segreto: quando studio la grammatica io gongolo. Non c’è nulla di più interessante! Non scherzo affatto… E poi, per voi che volete diventare scrittori, la grammatica è lo strumento attraverso il quale realizzare il vostro sogno, giusto? Quindi più è affinata, più possibilità avete di riuscirci. Per questo primo ripasso, parto dalle basi della nostra lingua: il passaggio dall’uso orale a quello scritto. Si scoprono un sacco di cose interessanti attraverso lo studio della grammatica… vediamole.


Rino Gaetano

Ieri, il 2 giugno, era l’anniversario della mia nascita. Comunemente si dice compleanno. In questa data, solitamente, mi piace ricordare un’altra ricorrenza. Era il 2 giugno del 1981 quando una Volvo 343, alle 3,55 della mattina, si schiantava contro un camion sulla Nomentana (una importante via consolare di Roma). Il conducente dell’auto, in fin di vita a causa di un trauma cranico, venne trasportato al pronto soccorso di ben cinque ospedali, prima di morire; tutti lo rifiutarono per mancanza di posti letto. Aveva 31 anni e si chiamava Rino Gaetano.


manifesto letterario

… quando le lettere formano pensieri

Questo è un meme che prosegue da un post di Chiara. La premessa è quella di individuare le caratteristiche che in qualche modo risaltano, o che penso lo facciano, la mia scrittura e l’idea di scrittore che ho di me. Ci sono delle parole che mi identificano, o in cui mi identifico, nell’ambito del mestiere di scrittore? Che scrittore sono io? Che scrittore penso, o vorrei essere? Queste parole esistono, certo, e sono le seguenti:


La mia libreria - Maffei

… i classici delle mie letture

La scorsa settimana ho parlato della sezione storica dei miei libri. Oggi passo alla letteratura. Ma che letteratura? Quella con la elle maiuscola: i classici! Come per la sezione storica, anche in questo caso ci sono libri di pregio. Parlo del libro proprio come oggetto. Intervallati, però, da altri in edizioni economiche. Sarà difficile riuscire in un solo post a citarli tutti… vedrò come fare.