Like: il bello e il brutto in letteratura (… e nella vita)
Categoria: Sofismi Tag: Alessio Montagner, Andrea Temporelli, Arte, Bello, Brutto, Chiara Solerio, Davide Grillo, Helgaldo, Letteratura, Lucio Angelini, Marco Amato, Paolo Cestarollo, Pierantonio Ghiglione, Stefania Crepaldi, Umberto Marin, Vita
Vocabolario critico per giovani autori:
Aggettivazione s.f. [der. di aggettivare]. – Può essere minimalista o iperbolica, ma anche leziosa, sobria, sciatta, voluttuosa, abulica, perniciosa…
Canone s.m. [dal lat. canon -ŏnis, originariamente un regolo da artigiani]. – 1. Tutto ciò che è storicamente bello, secondo l’élite; 2. Tutto ciò che è esteticamente bello, secondo l’élite; 3. Tutto ciò che non è brutto, secondo l’élite.
Manzoni, Alessandro s.m. [antroponimo]. – Viveva nei pressi di Como, sulle rive di un lago… non so altro, prof.
Razzolamerda s. m. e f. [voc. di origine lett.]. – 1. Protagonista principale di un romanzo di David Foster Wallace; 2. Protagonista principale della Repubblica delle Lettere, nel ruolo di cooptato; 3. È per loro che i posteri smetteranno di scrivere (ma non di leggere).
…continua
Categoria: Scrittura creativa Tag: Alessandro Baricco, Alessandro Manzoni, Amazon, Andrea Temporelli, Antonio Moresco, Banda Monti, Cannibali (avanguardia), Chiara Solerio, Confidenze, Dante Alighieri, DWF, Fabio Fazio, George Martin, Giulio Einaudi, Giulio Mozzi, Marco Amato, Minimum fax, Moleskine, Natalia Ginzburg, Pierpaolo Lupo, Raymond Carver, Salvatore Anfuso, Stephen King
Tesi a scrivere qualcosa che piaccia, che venda, che susciti plausi e stima, ammirazione ed elargizioni spesso dimentichiamo la vera funzione della scrittura. Ci parliamo addosso senza avere nulla da dire, e passiamo il tempo che avremmo dovuto dedicare a una silenziosa riflessione, a invidiarci reciprocamente i miseri successi personali. L’idea che piano piano mi sono costruito è che, esclusi gli usi professionali, la scrittura letteraria non possa essere intesa come un mestiere vero e proprio, quello del romanziere o del poeta nell’immaginario popolare, ma piuttosto un richiamo proteso a incontrare uomini e donne dotati di una sensibilità e di un immaginario simili ai nostri. Arroccati nei confini individuali, lanciamo sordi richiami nella speranza che raggiungano un’ombra gemella. È così che mi è giunto questo libro.
Commenti recenti