Il nostro non può che essere un punto di vista limitato e momentaneo di un qualcosa che è di gran lunga più grande (leggi = solenne) e, allo stesso tempo, più semplice di quello che i nostri sensi ci fanno intendere. In tutto questo, il nostro posto, che pur esiste, è quello di osservatori. Se la creazione fosse un libro, noi saremmo i suoi lettori.


Il vero segreto della scrittura, quello che nessuno scrittore – soprattutto se famoso – ti rivelerà mai, non è di saper scrivere bene di getto, ma di scrivere e riscrivere finché il risultato voluto non si paleserà nel modo desiderato. Va da sé che la riscrittura è una fase essenziale, nella stesura di un romanzo.


Verso la fine di febbraio ricevo il messaggio di una ragazza che sta preparando una tesi. Questa ragazza si chiama Serena e mi chiede ragguagli tecnici sullo spazio e sul tempo in narrativa, offrendomi così l’opportunità di sperimentare una cosa che volevo tentare da tempo. Le ho chiesto quindi il permesso di copiare alcuni stralci dello scambio che ne è seguito e di postarli qui, sul mio blog:


Sostenere che scrittori si nasca, anziché essere il traguardo di un lungo e faticoso percorso fatto di studio, di esercizi, di rinunce non è un’idea eccentrica, davanti alla quale si può sorridere e compatire chi l’ha formulata; è un’idea pericolosa che divide il mondo in categorie immutabili.


Dunque, sia per filosofare sia per scrivere servono gli attrezzi giusti e gli attrezzi giusti, in questi due campi, si ottengono solo attraverso lo studio, l’apprendimento e la fatica. Serve quindi almeno un po’ di filosofia allo scrittore? Era questa la premessa iniziale, se non ricordo male. Be’, certo che serve. Serve a scrivere un post come questo, ad esempio. Ma più in generale, allo scrittore servono gli strumenti di riflessione concettuale tipicamente adottati dai filosofi, quanto ai filosofi servono gli strumenti retorici, per esprimere le proprie teorie e illustrare i propri pensieri, tipicamente adottati dagli scrittori. Insomma, per farla breve, un po’ di retorica non ha mai fatto male a nessuno, si dice.