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Pronomi allocutivi


Pronomi allocutivi Fondamenti di grammatica per aspiranti scrittori La volta scorsa abbiamo parlato delle locuzioni pronominali, ovvero di quelle catene di parole in cui i pronomi si agganciano fra loro o si seguono in serie di due o tre per volta. Oggi, invece, parliamo dei pronomi allocutivi, vale a dire quelle forme pronominali personali adoperate …

Catene di pronomi


Alcuni pronomi atoni hanno il vizietto di combinarsi tra loro formando così delle locuzioni, cioè delle catene di parole. Vediamoli.

Altre forme atone


I puristi dell’Ottocento consideravano errato l’uso di lo con verbi quali essere, parere, sembrare, divenire – «è avaro, anche se non lo sembra» – consigliandone l’omissione («è avaro, anche se non sembra»). Per la loro sensibilità, ci ricorda il Serianni, il costrutto peccava di francesismo (sbaglio o in linguistica si dà sempre del francesismo sconsiderato a tutte le locuzioni che ci suonano scorrette? – N.d.R.), «giacché lo andrebbe usato solo in funzione di complemento oggetto». Ma si obbiettò che «il tipo “lo è” è molto antico e soprattutto trova riscontro con altri pronomi personali».

Pronomi atoni


Alcune grammatiche sconsigliano l’uso di gli e le in riferimento a cose inanimate. Noi siamo dell’opinione che il loro utilizzo nell’uso parlato sia opportunamente diffuso: «Questo orologio non funziona più: che gli hai fatto?». Nell’uso scritto, benché l’utilizzo di gli o le non sia esplicitamente un errore, l’unica alternativa non è il ricorso al pronome esso ma a un diverso giro di frase.

Essi, esse, loro


Adoperato come complemento, si preferisce usare loro riferito a persona, ma si usano anche essi e esse con un’ampia libertà di scelta: «l’amore diverso che ognun d’essi portava a Lucia», «e uno di loro» [entrambi nei Promessi sposi].