Il buono dei cliché, in narrativa


Il cliché in narrativa

…quando lo stereotipo è una buona idea

Gesti ripetuti, personaggi già visti, soluzioni facili, espressioni ben note, modi, gesti, parole, azioni, nomi, il mondo della narrativa è di seconda mano, quando giunge a noi è già vecchio e logoro: un prodotto vintage di epoche passate. La sola lettura dei ben noti cliché ci fa storcere il naso come poche altre cose al mondo. Eppure ne abusiamo. Ma cos’è un cliché e come nasce?

Culo grasso


Culo grasso - racconto

Cu-lo grasso! Cu-lo grasso! Cu-lo grasso!

Erano più o meno queste le parole che si sentiva ripetere da sempre, fin da piccola. Le sentiva ancora, anche se di anni ormai ne aveva trenta. Non più però urlate da ragazzini che la rincorrevano nel cortile della scuola o lungo la strada polverosa verso casa. No. Le udiva nella testa, rimbombando contro le pareti del cranio. Le udiva ogni volta che si guardava allo specchio. Le udiva la domenica mattina, giornata dedicata alla pesa, quando saliva su quella dannata bilancia. Le udiva infine, a ogni nuovo dietologo.

Ne cambiava molti in effetti. Lo faceva perché i tanto sospirati risultati tardavano a venire. Non voleva aspettare in eterno per poter sfoggiare in spiaggia un costume a due pezzi o entrare in un negozio di vestiario che non vendesse solo taglie forti. Voleva poter andare al cinema senza sentirsi addosso le solite occhiate, quelle di chi pensa che di biglietti ne avrebbe dovuti acquistare due, anziché uno. Voleva potersi concedere una serata di hamburger e patatine fritte senza sentirsi in colpa come una peccatrice lussuriosa. Soprattutto, desiderava stare bene con se stessa e voleva farlo prima che la vecchiaia lo rendesse inutile.

Il senso delle cose


Il senso delle cose

…quando la bussola punta al centro

Come sapete sto lavorando al nuovo romanzo breve. Non lo dico per asfissiarvi, solo per tenere una sorta di diario di bordo dell’esperienza. La volta scorsa avevo dichiarato che questo progetto era nato anche come una sorta di esperimento, oltre al fatto che la storia mi aveva flashiato fin da subito. Questo, però, avviene sempre e mi motiva ogni volta a iniziare. In genere non basta perché prima o poi la brace si spegne, ma in questo caso c’è la necessità di capire – capire come sviluppare un mio metodo – a fare da traino. Vorrei  quindi condividerla con voi, ci state?

Dicevo, sto lavorando al mio nuovo progetto da almeno una settimana ormai. Anche grazie all’aiuto degli altri blogger che pubblicano sempre post tematici molto validi, permettendomi di capire meglio o di vedere le cose da altre angolazioni, la progettazione sta andando molto bene. Sono soddisfatto. Sto portando avanti un lavoro che prima non avevo mai fatto. È difficile certo, ma soddisfacente. Su questo però ci tornerò in un’altro post. L’argomento di questo, invece, è: il senso delle cose.

Dieci libri che non ho mai finito di leggere


Libri noiosi

…quando le braccia cascano a pagina 60

Sono un lettore e come tale ogni tanto mi capita di leggere libri che accendono stelle in celo e ogni tanto di leggere libri che le stelle le fanno cadere giù. Non solo quelle… Lo sappiamo, ci sono libri indimenticabili, ognuno ha i propri, e libri che anche sforzandoti non riesci proprio a dimenticare.

Questi ultimi sono quelli che ti segnano di più. Le brutte esperienze si ricordano sempre più a lungo di quelle belle. Spesso questi libri, alcuni dei quali perfino famigerati, non si riesce neanche a finirli, nonostante gli sforzi. Vediamo quali sono i miei dieci libri che non ho mai finito di leggere?

Scrivere un blog, cinque ragioni per farlo


blogging love

…quando le isole sono virtuali

Mai avrei pensato di scrivere un post sul blogging. Non ho certamente la competenza né l’esperienza di altri colleghi veterani. Tuttavia mi è venuta voglia di dire la mia anche su questo argomento, e chi sono io per non assecondare le mie voglie?

La mia esperienza in questo campo si limita a un solo anno – un anno proficuo – di attività e due blog (tra cui questo) portati avanti con alti e bassi. Soprattutto alti però. Posso anche vantare un paio di anni passati a leggere i blog di altri autori.

Sul blogging è stato detto molto, e io non ho molto altro da aggiungere. Tuttavia ogni tanto passa da queste parti un aspirante scrittore in erba. Spesso non ha neanche un blog né alcuna idea su come fare per farsi conoscere. Questo post nasce dalla volontà di aiutare questi “ragazzi” (ragazze, pensionati, astronauti o mucche volanti che siano, senza alcuna discriminazione) a farsene un’idea per cercare di capire se può essergli utile aprirne uno.

Stiamo parlando di blog aperti da aspiranti scrittori. La mia esperienza – e di conseguenza questo articolo – si limita a questo aspetto.

Cominciamo. Ecco i miei cinque motivi per scrivere un blog:

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: