Scrivere molto, per scrivere bene

 

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Raggiungere alti standard di scrittura

Si pensa, e soprattutto si dice, che leggere, e molto, serva a scrivere bene, e molto. Se leggi Proust, scrivi come Proust? Può darsi che lo si possa imitare, soprattutto nelle sue vette più basse: ma a che servirebbe? Si potrebbero però imparare delle finezze: quelle che chiamiamo soluzioni, e che a Proust, perché è lui, riescono con una naturalezza da mozzare il fiato, ma che a te, perché sei tu, riuscirebbero con una fatica da dubitarne; si potrebbero però imparare delle tecniche: quelle che noi chiamiamo strutture, e che a Proust, perché è lui, riescono con un’arguzia lapalissiana, ma che a te, perché sei tu, riuscirebbero con una inerte ottusità dura da digerire; si potrebbero però imparare delle verità, buone per ogni occasione, di cui Proust, poiché le ha scritte lui, è fieramente e pienamente convinto, ma che a te, che non sei Proust, potrebbero suonare false. Il periodo lungo…


Gli indefiniti singolativi

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Fondamenti di grammatica per aspiranti scrittori

Abbiamo chiuso il capitolo con i dimostrativi, quindi apriamo quello degli indefiniti. Cosa sono i pronomi e gli aggettivi indefiniti? Questa categoria pronominale, che è anche la più «consistente e articolata»[1], ha la caratteristica di designare qualcuno o qualcosa in modo non specifico. Tutto questo, però, avviene secondo modalità divergenti, tanto che si possono suddividere in quattro categorie: singolativi, collettivi, negativi e quantitativi.

Oggi approfondiremo solo la prima.


Il segreto del successo

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Scrivere come fosse naturale

Alcune scritture sono dissetanti come acqua limpida in un bicchiere colmo. Altre sono pozze di catrame, puzzolenti e nauseabonde, in cui si resta impantanati tanto da non poterne più uscire. Alcune voci sono calamitiche, ci attraggono senza sapere il perché. Altre ci annoiano solamente, fin dalle primissime battute. Perché succede?

Stavo ragionando attorno a queste cose quando mi sono accorto che la prima fondamentale domanda a cui è necessario rispondere è: cos’è il successo? Nel titolo parlo di successo, quindi è necessario spenderci due parole. Letteralmente successo significa «esito favorevole»; il successo è qualcosa che consegue a un fatto e che ha con esso un rapporto non solo consequenziale ma anche di soddisfazione, di riconoscimento o di approvazione. Il campo d’applicazione di questo termine è molto ampio, infatti viene adoperato sia per indicare una promozione sul lavoro o a scuola, sia un party cui è accorsa molta gente, la vittoria in una competizione, una esaltante fortuna economica conseguente alla vendita di un prodotto, eccetera.

Anche per uno scrittore la parola “successo” può avere molti significati. Per alcuni sarebbe già un successo portare a compimento la stesura di un romanzo. Per altri sarebbe certamente un successo riuscire a farsi pubblicare da un editore. Per altri ancora è un successo solo se c’è stato un alto numero di copie vendute. Infine, per qualche scrittore già veterano sarebbe un successo riuscire a riconfermarsi tale. Per alcuni, pochi, è un successo solo se si è riusciti a dire qualcosa di nuovo. Per tutti, però, è un successo riuscire a scrivere in modo tale che il lettore non possa fare a meno di continuare a leggere dopo aver cominciato. Il successo di cui parlerò in questo articolo è quello che smuove le masse.


Dieci tipici errori grammaticali

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… spiegati con garbo e pazienza

Alcuni sostengono che la nostra sia una lingua complicata, io non la penso allo stesso modo. Se si impara ad adoperarla, l’italiano è una lingua in grado di offrire grandi soddisfazioni. Certo, è necessaria un po’ di disciplina. Nulla che abbia un qualche valore si ottiene senza sforzo. Tuttavia non è indispensabile riprendere in mano il vecchio libro grammatica, ormai ammuffito in cantina dalle medie, per rimediare a quelli che sono considerati da tutti gli errori più tipici commessi dagli italiani: basta continuare a leggere. A seguire troverete una breve elencazione di vocaboli e particelle in grado di destare dubbi atroci in quei parlanti madrelingua non abituati a praticare quotidianamente la scrittura. Per ognuno di essi non mi limiterò a dire quale forma è quella corretta, cercherò invece di fornire una spiegazione semplice e convincete sul motivo per cui si adopera una determinata soluzione.