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Considera l’o’o

«Avevi promesso!» disse il piccolo Abe: braccia incrociate, sguardo infuocato.
Il vecchio Corbin Keep, che dalla finestra sulla veranda fissava i margini della palude da ormai cinque minuti buoni, parve non sentirlo. Era tutto proteso verso le fronde degli alberi. Il mento alto, i lineamenti tesi.
«Avevi promesso…» ripeté Abe, un po’ meno convinto.
Corbin mosse impercettibilmente il viso nella direzione della sua voce. Scorse il nipote con la coda dell’occhio, e ne fu sorpreso.
«Come dici?»
«La storia,» precisò Abe, «avevi promesso».
STOP!

Non è un addio, naturalmente. I contenuti del blog resteranno on-line a disposizione di quanti, passando di qui, li riterranno ancora utili al proprio cammino. Nei prossimi giorni e settimane, inoltre, appariranno degli articoli che avevo già programmato prima delle vacanze; fin quando non si estingueranno da soli. Non escludo, peraltro, di tornare a scrivere qualcosa, di tanto in tanto, se ne avrò il tempo e qualcosa di intelligente da dire. Pensandoci, se tutti si sforzassero di scrivere solo avendo delle cose davvero intelligenti da comunicare, forse in Italia ci sarebbero molti meno “scrittori” e molti più lettori. Ma tant’è…
Riuscire a pubblicare con una casa editrice

Elemosinare voti politici, vendere porta a porta elettrodomestici e pubblicare un libro con una casa editrice hanno in comune una cosa: l’arte di mendicare. Non è per tutti. Anche fare il politico, il promotore o lo scrittore non è per tutti. Solo che nel caso della scrittura, oltre che una certa predisposizione alla faccia da tolla (sin. di latta, avere una faccia da tolla significa avere una faccia da c***), una lingua ruvida per leccare culi pelosi – non dire quello che si pensa è un modo elegante di farlo – e uno stomaco robusto per digerire i rospi, all’arte del mendicare bisogna aggiungere anche un talento innaturale nel narrare storie.
Come sabbia tra le dita

Quindi quando lei mi disse: «Non ho più voglia di perdere tempo», mentre in macchina la riaccompagnavo a casa dopo una prima cena meravigliosa, non me ne stupii affatto. Sembrava quasi logico. E fu così che le risposi: «Nemmeno io».
… continua sul numero 41/2016 di Confidenze
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