Conoscere gli scrittori è un bene?

Strategie di marketing
Mai bisognerebbe conoscere l’autore di un libro che ti è piaciuto molto. Quei pochi che ho incontrato di persona erano, sono e lo saranno sempre, persone sgradevoli. E la domanda che mi pongo ormai tanto più spesso è: «Ma se incontrassero se stessi, cosa penserebbero di loro?» La risposta a questa domanda è quasi scontata, visto che nella maggioranza dei casi non ci sopportiamo a vicenda. Non sopportiamo l’aspirante scrittore che ci tempesta con il suo bisogno di attenzioni, che ci contesta nei commenti per mettersi in mostra, che dà vita a prodotti narrativi di dubbio gusto e qualità, ma solo perché ci ricorda troppo da vicino noi stessi. Quello che lui sta facendo, noi l’abbiamo già fatto. Quello che pensa, quello che scrive… ci siamo già passati. L’odio viscerale, il fastidio non li si prova per una persona che ci è del tutto indifferente. Questi sentimenti li riserviamo a noi stessi. E gli altri, come diceva Osho, sono solo il nostro riflesso.






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