Piccola storia antica delle droghe

Bacco, perbacco!
“L’inclinazione frenetica
dell’uomo per tutte le sostanze,
salutari o rischiose,
che esaltano la sua personalità,
testimonia della sua grandezza.”
– Charles Baudelaire
Quello che separa l’edonismo, la magia, la religione dalla medicina è un confine labile. Ossessioni, sventure, malattie e malocchi in principio sono la stessa cosa: un castigo che si cerca di scongiurare con un sacrificio. Le prime ostie furono sostanze psicoattive non diverse dalla canapa, dal vino o da certi funghi. Le prime droghe comparvero non per caso, ma come estrema difesa del mondo vegetale da quello animale. Vatti a immaginare che questo fu poi allo stesso tempo la ventura e la sventura di flora (e fauna).
Quando le piccole comunità di cacciatori-raccoglitori scoprirono che alcune piante potevano con vantaggio essere coltivate, il loro mondo cambiò per sempre. Da nomadi divennero stanziali. Le abitudini, gli usi, i costumi e i rituali cambiarono con essi. Anche il sistema di credenze dovette adeguarsi. Queste comunità di uomini, in principio piccole e poi via via sempre più grandi, dovettero imparare a riaffermare la propria identità culturale facendo esperienza con qualche tipo di sostanza psicoattiva. In termini tecnici ciò si chiama verità rivelata.
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