Tag: Calvino
Immagini e parole
Come si vede da questo stupidissimo esercizio, pur rimanendo vaghi, cioè non vi ho detto com’è fatta la casa, dove ci troviamo, in che anno o in che periodo dell’anno, né di chi sia il bambino, quanti anni abbia e via dicendo, l’immagine ha assunto a ogni stratificazione una esattezza maggiore. Ecco, quando dico che nella letteratura esattezza e vaghezza coincidono, intendo esattamente questo. Il segreto di una buona narrativa, al di là dello stile personale di ogni scrittore, sta tutto qui.
L’esatto e l’indefinito nella letteratura
Che si scelga la vaghezza o l’esattezza, è inevitabile giungere alla conclusione che tanto l’infinito quanto l’infinitesimale non sono alla portata della mente umana. La mente umana non potendo immaginare l’infinito s’accontenta dell’indefinito, cioè di un’illusone. Il linguaggio, mezzo finito, non è bastevole a definire all’infinito, e in questo è destinato al fallimento. A questo punto, c’è chi si chiede se la parola scritta abbia ancora un senso. Io so perché scrivo: scrivo perché è l’unico modo che conosco per mettere ordine al disordine.
Festina lente
Calvino dà valore alla rapidità dell’esecuzione; egli considera un’opera ben riuscita come simile a una freccia: cioè, che punta dritto al bersaglio. La rapidità, per Calvino, è uno dei valore della narrativa nel nuovo millennio. Egli tuttavia confonde la rapidità con la brevità. Nell’estratto (la seconda lezione) elogia la tradizione della novella italiana e del racconto breve (short story) americano. E, per sottolineare il concetto, ci regala una favola:


Commenti recenti