Le preposizioni proprie: Con

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Fondamenti di grammatica per aspiranti scrittori

Come dicevamo la scorsa settimana, le preposizioni si distinguono in proprie e improprie: le prime si adoperano solo come tali, a differenza delle seconde che invece possono assumere anche altre funzioni: ad esempio di congiunzione, di avverbio, ecc. Le proposizioni proprie sono otto (più una): di, a, da, in, con, su, per, tra (fra). Le ultime due, lo vedremo meglio dopo, sono identiche per significato e funzioni.

Con

La preposizione con, come tutte le preposizioni, dà origine a numerosi valori semantici. La relazione semantica che stabilisce tra i due componenti che mette in relazione è simile a quella prodotta dalla congiunzione coordinativa e[1]. Essa ha valore di ʻaggiuntaʼ: «Franco parte con Marco» (comitativo); «Franco parla con Mario» (reciproco); «l’uomo è andato al cinema col cappello» (modale); «con la guerra Franco si è arricchito» (subordinativo); «l’uomo col cappello è andato al cinema» (modificatore); «Franco ha rotto il vetro col martello» (strumentale) [esempi del Serianni].

I complementi che la preposizione con produce sono:

  • Compagnia e unione: «Basterebbe che non andassi più con loro» [Pirandello, Come tu vuoi]; «Il Signore sia con voi» [Messale festivo].

«La relazione di compagnia presuppone che i soggetti messi in rapporto dalla preposizione partecipino entrambi ad un’azione».[2]

Questa partecipazione non viene quasi mai espressa dal soggetto e dal verbo che rimangono al singolare: «camminavo verso casa coi cugini»; col verbo al plurale, invece, il complemento di norma si colloca prima di esso: «con Nutto andammo a vedere i cavalli» [Pavese, La luna e i falò].

«Nel complemento di unione, invece, non abbiamo una partecipazione comune ad un’azione, ma piuttosto una modificazione qualificativa del soggetto».[3]

Come in Pavese: «Scesero col cestino della merenda, coi parasoli, con la coperta» [La luna e i falò].

  • Per indicare corrispondenza: «egli negava valore ad ogni religione positiva, identificando Dio con la natura stessa» [Villari].
  • Relazione: «Al cinema ci vado con Giovanna».
  • Modo: «è figlio del demonio, e lo sa e se ne gloria, e opera […] con piena coscienza» [De Sanctis].
  • Mezzo e strumento: «questo salta in piedi e si mette a picchiare con un martello sulla pala di un badile» [Pavese]; «Col mare / mi sono fatto / una bara / di freschezza» [Ungheretti].

A proposito del complemento di mezzo: «numerosi sintagmi preposizionali presentano una sfumatura modale, per cui la lettura del complemento risulta ambivalente»[4]. Come nell’esempio di Pratolini: «vollero ringraziare con lumi e cori la Madonna». Anche il complemento strumentale in alcuni casi può essere letto come modale, tanto più se dell’espressione se ne accresce l’astrattezza: «La vita che m’ero tolta, vede?, non mi vuole lasciare; m’ha preso coi denti e non mi vuole lasciare» [Pirandello].

  • Causa: «con quest’afa si soffoca proprio».

«Nei costrutti causali, la preposizione con non compare direttamente in dipendenza da un verbo o da un nome, bensì qualifica un’intera frase».[5]

Per questo in genere la si trova all’interno di un inciso, come nell’esempio proposto da Serianni: «non credo che, con la tua salute cagionevole, riusciresti a sopportare uno sforzo».

  • Espressioni concessive, in unione cogli aggettivi tutto, tanto, ecc.: «zio Gioacchino, con tutto il rispetto, ma voi questo ʻnoʼ ce lo dovete spiegare» [Sciascia].

Con, come anche molte altre preposizioni proprie, nell’incontro con un articolo può articolare. Le forme articolate sono: col, collo, colla, coi, cogli, colle.

Conclusioni

Avrei voluto proporvi un articolo riepilogativo di tutte le preposizioni proprie, ma ogni volta c’era qualcosa da aggiungere (e in questo il Serianni non lesina) che pareva male lasciare nell’oblio. Alla fine quindi ho deciso di presentarvi otto diversi articoli, uno per ogni preposizione. La prossima volta, quindi, parleremo della preposizione su.

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Note

[1] Cristiano Castelfranchi – Domenico Parisi – Maurizio Crisari, Con, 1974

[2] Luca Serianni, Grammatica italiana, UTET 2006

[3] Cit. Luca Serianni

[4] Antonella Mariotti, Funzioni sintattiche della preposizione «con», 1981

[5] Cit. Serianni

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21 Comments on “Le preposizioni proprie: Con”

  1. ‘Con’ è una bellissima preposizione *_*
    “Con te amore la vita ha più senso”, “Solo con te mi sento bene”
    Insomma meglio con che senza, ma forse sono troppo sentimentale.
    Buona settimana Salvatore!

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  2. Io non sopporto chi usa questa preposizione unita a “insieme”. “Insieme con” per me è sbagliato, perché è ridondante. O dici “insieme a” o dici “con”. Ti torna?

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