Tag: Nadia Banaudi

Grammar-nazi


Scegliete la grammatica; scegliete un sostantivo; scegliete una preposizione articolata; scegliete la sostantivazione dell’aggettivo; scegliete un superlativo del cazzo; scegliete pronomi, avverbi, articoli determinativi e indeterminativi. Scegliete la buona scrittura, il refuso controllato e la sintassi lineare; scegliete un predicato verbale; scegliete un’ortografia pulita; scegliete gli aggettivi singolativi; scegliete uno stile semplice e locuzioni coordinate; scegliete un discorso in tre parti e ricopritelo di retorica; scegliete una punteggiatura corretta e chiedetevi a che serva il punto e virgola; scegliete di sedervi in poltrona a spappolarvi il cervello con una lettura del cazzo, di rispondete a un quiz sul congiuntivo mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in una squallida biblioteca di periferia ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete votato per rappresentarvi; scegliete un futuro anteriore; scegliete la grammatica. Ma perché dovrei fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la grammatica: ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando si è aspiranti scrittori?

Una comunità liquida


Gente seria ne è rimasta poca, almeno nella comunità di aspiranti scrittori (o scrittori già affermati, giornalisti, critici letterari, addetti ai lavori…) di cui faccio parte. E questa la considero la più grande fortuna che mi potesse capitare in questa vita. La storia è questa:

#Anfusochelegge