Tag: Platone

La servitù dei Like


Oggi ti sei svegliato con una sorta di rivelazione, non è così caro follower? Capita, voglio dire. Certe mattine di svegli e quell’idea che ti frullava sottile per la testa da giorni, troppo trasparente per essere agguantata, l’hai finalmente compresa. Poiché sai scrivere, e scrivere bene, hai usato il tuo spiccato talento per la sintesi e l’hai condensata in una bella frasetta. Cosa ci farai, con questa bella frasetta? Un tempo, forse, l’avresti scritta sul tuo diario personale, tenendola segreta da occhi indiscreti. È troppo intimo il pensiero per poterlo condividere con estranei a cuor leggero. Il pensiero comunica come funziona il nostro cervello, le nostre emozioni. E poiché il comportamento è sempre un’azione conseguente a un’emozione, svelare le emozioni comunica come ci comportiamo. Oppure l’avresti confidata alla mamma, ché il babbo certe cose non le capisce, o a un’amica/amico del cuore. Oppure l’avresti lasciata fluttuare nella tua testa, assieme a molti altri pensieri, andando a formare la base delle tue impressioni sul mondo, la vita, l’esistenza.

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Piccola storia antica delle droghe


Quello che separa l’edonismo, la magia, la religione e la medicina è un confine labile. Ossessioni, sventure, malattie e malocchi in principio sono la stessa cosa: un castigo che si cerca di scongiurare con un sacrificio. Le prime ostie furono sostanze psicoattive non diverse dalla canapa, dal vino o da certi funghi. Le prime droghe comparvero non per caso, ma come estrema difesa del mondo vegetale da quello animale. Vatti a immaginare che questo fu poi allo stesso tempo la ventura e la sventura di flora (e fauna).