Scrivere un blog, cinque ragioni per farlo


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…quando le isole sono virtuali

Mai avrei pensato di scrivere un post sul blogging. Non ho certamente la competenza né l’esperienza di altri colleghi veterani. Tuttavia mi è venuta voglia di dire la mia anche su questo argomento, e chi sono io per non assecondare le mie voglie?

La mia esperienza in questo campo si limita a un solo anno – un anno proficuo – di attività e due blog (tra cui questo) portati avanti con alti e bassi. Soprattutto alti però. Posso anche vantare un paio di anni passati a leggere i blog di altri autori.

Sul blogging è stato detto molto, e io non ho molto altro da aggiungere. Tuttavia ogni tanto passa da queste parti un aspirante scrittore in erba. Spesso non ha neanche un blog né alcuna idea su come fare per farsi conoscere. Questo post nasce dalla volontà di aiutare questi “ragazzi” (ragazze, pensionati, astronauti o mucche volanti che siano, senza alcuna discriminazione) a farsene un’idea per cercare di capire se può essergli utile aprirne uno.

Stiamo parlando di blog aperti da aspiranti scrittori. La mia esperienza – e di conseguenza questo articolo – si limita a questo aspetto.

Cominciamo. Ecco i miei cinque motivi per scrivere un blog:

01 Esercizio

Scrivere un blog, per un aspirante scrittore, è un modo per esercitarsi alla scrittura. Se vuoi fare lo scrittore, allora devi scrivere. Leggere, certo, ma anche scrivere. Gettarsi subito sul romanzo nel cassetto, come il sottoscritto, senza alcuna esperienza alle spalle (tieni conto che io scrivo dall’età di dieci anni), non è una buona idea. Meglio procedere per piccoli passi.

Tra i piccoli passi che si possono fare, curare un blog con una certa costanza è un buon modo per tenere allenata la mano e la mente. Si migliora anche se non si scrive sempre e solo narrativa. Ad esempio un blog può aiutarti a esprimere con maggiore chiarezza e semplicità i tuoi pensieri. Se vuoi fare lo scrittore, allora devi sapere che tanto più un testo è chiaro e semplice, tanto più sarà apprezzato da chi lo legge. Questo vale cento volte di più in narrativa.

Come esercizio di scrittura un blog aiuta anche ad approfondire la conoscenza della grammatica e del lessico. Se tieni un blog, prima o poi vorrai usare dei vocaboli che centrino meglio il senso di quello che vorresti comunicare. Oltre questo, vorrai anche certamente evitare svarioni grammaticali che fanno sorridere i tuoi lettori. In questo il blog ti è certamente di ausilio.

02 Disciplina

Se si vuole aprire un blog, allora lo si deve aggiornare con una certa costanza. Questo genera l’abitudine a scrivere con una scadenza precisa, ma soprattutto l’abitudine a scrivere con disciplina. Aggiornarlo di tanto in tanto, caoticamente,  non ti porterà ad accumulare molti contatti, perdendo così una fetta importante di questa esperienza.

Anni fa facevo paracadutismo. Il paracadutismo è uno sport pericoloso perché il pericolo di lasciarci le penne è una possibilità reale. I pericoli legati a questo sport sono noti, e le cause che possono portare alla conseguenza peggiore – la morte – sono solo quattro o cinque, ma concreti. Il paracadutista, prima di fare il suo primo lancio, impara a conoscerle bene e a sapere come reagire nell’eventualità peggiore.

La parte più importante del processo di apprendimento riguarda la disciplina. Ripetere in modo ossessivo gli stessi gesti, gli stessi controlli è un modo per esorcizzare la paura. Anche durante il decollo, prima che il portellone si apra a quattromila metri di altezza facendo frizzare l’aria all’interno dell’abitacolo, si fa ancora un ultimo controllo dell’attrezzatura.

A cosa serve la disciplina? A rimanere concentrati e reattivi. Quando si cade a duecento chilometri orari, sbranando i metri come fossero caramelle, non si ha il tempo per ragionare. Serve agire. La disciplina è tutto ciò che separa il paracadutista da morte certa.

Ora, se la disciplina è tanto utile alla sopravvivenza, allora è possibile che lo sia anche per la scrittura, o per ogni altra attività. Benché nella scrittura non si rischi la vita, si rischia comunque di non vedere mai decollare le proprie aspettative. La disciplina nella scrittura può fare la differenza, tramutando una passione in un mestiere.

03 Confronto

Non sei un’isola su un oceano. Se fosse così, non avrei mai iniziato a scrivere. Si scrive certamente per se stessi, ma si scrive soprattutto per farsi leggere dagli altri. Un blog è una finestra virtuale su un mondo altrettanto virtuale, ma le persone dall’altra parte dello schermo sono reali, fatte di carne e ossa proprio come te. Soprattutto, sono loro i tuoi possibili lettori. Devi raggiungerli.

Se li raggiungi, imparerai presto se e quanto ti apprezzano. Se e quanto apprezzano le tue idee e il tuo modo di esprimerle. È un primo passo, diciamo un test, sulla strada della pubblicazione. Se questo non dovesse avvenire subito, datti tempo. Se invece dovesse avvenire, imparerai che è più proficuo il confronto con gli altri che il confronto con se stessi.

I lettori aggiungono le loro conoscenze e le loro esperienze, con i loro commenti, alle tue. Il risultato è un arricchimento generale. Soprattutto, possono farti vedere le cose da una prospettiva diversa, a te ignota. Aprendoti, in questo modo, altre strade che non avevi nemmeno lontanamente preso in considerazione. Sicuro di voler perdere questa opportunità?

Inoltre un blog ti permette un confronto immediato con i tuoi lettori. Un’immediatezza che non avresti se ti limitassi a scrivere racconti chiuso nella tua stanza, senza farli mai leggere a nessuno.

04 Marketing

Detto così sembra svilente, ma il marketing non è altro che un modo molto commerciale per dire: farsi conoscere. Potresti essere un genio assoluto, uno scrittore da urlo con talento che sprizza dai pori, ma se nessuno ti conosce resterai per sempre nell’ombra. È questo che vuoi?

Personalmente non mi piace mettermi in mostra. Aprire un blog non significa farlo. Significa semplicemente aprire la porta a degli amici, permettendo loro di fare la tua conoscenza. Se hai un qualche talento, lo noteranno. Altrimenti, amici come prima. In questo non c’è davvero nulla di male.

Aprire un blog è utile anche se già pubblichi con successo. Accorcia le distante con i tuoi lettori, permettendogli di conoscerti meglio. Non sono ancora convinto se sia per uno scrittore proficuo farsi conoscere intimamente, molti dicono di sì. Nel dubbio, vale la pena provarci.

05 Idee

Le idee non si inventano e non si scoprono. Tuttavia possiamo essere stimolati ad averne. Il blog da questo punto di vista è una grande fonte di ispirazione. Sia scriverlo, sia leggere quello degli altri. Arricchisce tutti e non crea dipendenza. Forse un pochino sì, soprattutto quando avrai masse enormi di lettori che ti commentano.

Questo non significa che devi rubare le idee ad altri blogger. Non significa neanche che devi temerlo a tuo danno. Condivisione, ricordi? Far parte di un gruppo che ha una stessa passione crea l’ambiente adatto a essere stimolati. Molto più che rimanendo chiusi nella propria stanza.

Queste sono le cinque motivazioni che hanno spinto me ad aprire un blog, oramai un anno fa. Quali sono le motivazioni che spingono te?

11 Comments on “Scrivere un blog, cinque ragioni per farlo”

  1. Direi che le hai centrate tutte. E il marketing non deve appunto svilire, perché serve anche quello, se ben fatto (leggi: senza rompere le tasche agli altri chiedendogli di leggere il tuo romanzo).

    Paracadutismo? E bravo Salvatore 😀
    Stavo per iscrivermi a un corso quand’ero ufficialetto d’artiglieria, ma poi lasciai perdere.

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    • È stata l’esperienza più bella della mia vita, la sensazione assoluta di libertà. Ho fatto in totale solo tredici lanci, poi ho dovuto interrompere perché costava troppo e i soldi sono sempre stati pochi. Però sono contento di aver speso ogni centesimo per fare questa esperienza.

      P.S posso dire, per una volta, di essere stato io a cadere sulla pioggia, visto che ci si lancia sempre tranne che con la neve o con l’oscurità. 😉

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      • Sono d’accordo su tutto. Se dovessi aggiungere un punto, sarebbe “rapporti”. Entrare in contatto con le persone (certe persone) è un valore in sé, soprattutto per me che sono abbastanza solitaria di indole. Sul punto 4 però faccio proprio pena. Mi impegnerò.

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        • Ciao Grazia. In un certo senso la mia idea di confronto – espressa nel punto 03 – comprendeva anche i rapporti con i propri lettori, come giustamente dici tu. Forse l’ho espresso male o forse i miei “rapporti” con gli altri si limitano ai “confronti”… Anch’io sono un solitario. 😛

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  2. Anche io concordo con tutti e cinque i motivi.
    Il blog mi ha consentito di esercitarmi, mi fa esercitare, mi da disciplina, mi aiuta a farmi conoscere e genera nuove idee.
    Aggiungo però altri due benefici, forse strettamente legati alla mia esperienza personale, ma non per questo meno importanti:
    1) aiuta a vincere la timidezza perché sei costretto a “metterci la faccia”, buttarti nella mischia consapevole del fatto che potresti ricevere delle critiche. Questo anticipa il rapporto con un eventuale lettore.
    2) migliora l’autostima e la consapevolezza di sé come scrittori. è inutile girarci intorno: l’unico modo per riuscire a diventare scrittori è comportarci come se lo fossimo veramente. Ed avere un blog è un’ottima palestra

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  3. Bravo Salvatore, sono d’accordo su tutti i punti. Ho un dubbio per quanto riguarda il blogging come esercizio di scrittura: pensi che scrivere sia un esercizio valido sempre e comunque, o solo se il blog assomiglia al tipo di scrittori che vogliamo essere? Mi spiego: io vorrei scrivere un romanzo in terza persona al passato mentre il mio blog è in prima persona al presente. Quindi a livello di forma scrivere il blog non mi aiuta. In realtà mi aiuta a pensare alle parole e alla costruzione delle frasi in italiano, che non ricordo più bene, e che è il motivo principale per cui ho iniziato a seguire gli altri blog di scrittura. Però uscendo dal caso specifico vorrei sapere se credi che scrivere un post, una lettera, il diario segreto, un articolo per un giornale, o simili, sia utile sempre e comunque per chi vuole scrivere narrativa.
    Inoltre, convivo col dubbio perenne che scrivere sul mio e gli altri blog, e leggere manuali su come si scrive, siano una distrazione più che un aiuto, una scusa per non concentrarmi più a fondo sul romanzo, che dovrebbe essere la mia prerogativa, e che invece mi capita di dover tralasciare per rispettare la scadenza del blog. Ho addirittura pensato di bloggare il romanzo a puntate per vedere se riesco a darmi una regolata! Ogni suggerimento è ben accetto, e complimenti per il bel post.

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    • È un esercizio sempre valido! 🙂
      Poi bisogna anche allenare lo stile, certo, ma quello lo fai con i racconti o, appunto, con il romanzo. Il blog non è distrazione, a meno che non lo avverti come tale. Credo però che nel tuo caso sia solo il rimorso di coscienza per il tempo che dedichi al romanzo (forse troppo poco?) a farti pensare che bloggare sia una forma di sottrazione anziché di addizione. È come dire che un grande chef ogni volta che cucina per la famiglia toglie tempo alla sperimentazione di nuove ricette per il proprio ristorante. Secondo me non ha senso… Anzi, il blog è proprio l’occasione per sperimentare. Io ho trovato la mia voce narrante proprio grazie al blog e sempre grazie al blog ho capito che piace. Piace perché vengo letto, piace perché tu – ad esempio – mi commenti. 😉
      Quanto spesso ti capita di usare l’italiano lì in Canada? Se non ho capito male vivi all’estero, giusto? Il blog in questo caso può essere anche l’occasione per non perdere l’abitudine (soprattutto scritta) all’uso della lingua.
      Per quanto riguarda il tempo che dedichi al romanzo, pensi di dedicarne troppo poco? Sicura che la colpa sia del blog? Rispettare la scadenza del blog per gli articoli aiuta l’esercizio della disciplina, ma il romanzo tra i due ha la precedenza sempre e comunque. Se devi interrompere una sezione ispirata per scrivere un post, be’, non farlo. Piuttosto, una sera che sei poco ispirata, scrivi due o tre articoli per il blog, così ti porti avanti con il lavoro. Io sono sempre tre articoli avanti. Vale a dire che quando scrivo un post, ce ne sono altri tre già programmati.

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  4. Pingback: Il senso delle cose | Salvatore Anfuso

  5. Io aprii il blog per pubblicare dei brevi racconti in un determinato lasso di tempo. Mi pare fossero uno a settimana per dodici giorni (o dieci?). E poi ho proseguito.
    Mi ha aiutato a comprendere e soprattutto a condividere i miei deliri. E temo che proseguiranno ancora per un pezzo ancora.

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