STOP!

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Il tempo è scaduto

Quando il giornalista gli chiese perché nei suoi romanzi parlasse sempre e solo di amore e di morte, Louis-Ferdinand Céline rispose: «Che altro conta?». Non voglio apparire ridicolo affermando che Céline avesse torto, tuttavia esiste un argomento immensamente di più importante dell’amore e della morte, e ad essi comunque legato: il tempo!

Oggi di tutta la letteratura greca ricordiamo soprattutto i poemi di Omero. Nell’Odissea Omero fa qualcosa di così moderno da renderlo imparagonabile ai suoi contemporanei e a molti altri autori dopo di lui. Del romanzo greco ho già parlato, quindi non ci tornerò. Basti dire che quando Ulisse parte da Itaca alla volta di Troia è già un uomo maturo; non vecchio, si badi, ma maturo: pieno di esperienza. La guerra dura dieci anni, al termine della quale Ulisse si rimette in viaggio per tornare a casa. Il destino, o più precisamente, gli dei lo costringono però a un lungo vagabondaggio; da cui l’espressione: «Le vacanze, quest’anno, sono state una vera odissea!».

Quando, dopo molte avventure, riesce finalmente ad approdare a Itaca, Ulisse è ormai un uomo anziano. Anche Penelope, nonostante sia assediata dai Proci, è invecchiata. Telemaco, il figlioletto che Ulisse lascia imberbe quando parte per Troia, nel frattempo è diventato un giovane uomo adulto. Perfino Argo, il suo cane, è così vecchio che fa appena in tempo a riconoscere il proprio padrone, scodinzolare di gioia e perire, si presume colmo di felicità. Ulisse riesce ancora a tendere il suo arco, quello che i Proci non riescono nemmeno a incoccare, ma lo fa con estrema fatica.

Omero, per concludere, fa quindi qualcosa di estremamente moderno: inserisce nel suo poema un elemento che prima di lui, e per molto tempo anche dopo di lui, non era mai stato considerato con la giusta importanza: il tempo! È grazie al tempo se oggi, a quasi tremila anni di distanza, ricordiamo ancora le opere di Omero e ignoriamo quasi completamente il romanzo greco. In tutta la letteratura mondiale contemporanea, in ogni storia che raccontiamo non facciamo altro che parlare del… tempo. Oggi, il tempo, nelle sue molte e forse infinite declinazioni è un elemento imprescindibile di qualsiasi narrazione; tanto che, per essere originali, forse occorrerebbe scrivere un’opera che lo escluda.

Perché vi parlo del tempo? Per due motivi: il primo, è che rappresenta l’argomento principale del mio romanzo; quello che per tutta l’estate, mentre voi eravate felicemente a bagno nel mare o a scarpinare su qualche sentiero di montagna, ho passato a progettare. Il secondo motivo è che il mio tempo, in queste pagine virtuali, è ormai scaduto. Non ho più tempo da dedicare al blog. Quel poco che mi rimane, preferisco dedicarlo al romanzo su cui sto lavorando. Può sembrare una contraddizione dirlo a un gruppo di aspiranti scrittori che ritiene il blog un ottimo strumento di marketing. Tuttavia mi conoscete ormai abbastanza bene da sapere che io questo non l’ho mai pensato. Il blog è un ottimo mezzo per farsi degli amici (o dei nemici…); per fare esercizio quotidiano con la scrittura e confrontarsi con un primo, esigente pubblico di lettori; per parlare con altri appassionati della propria ossessione, imparando magari da loro delle cose che prima si ignoravano: il confronto serve anche a questo. Ma non è uno strumento di marketing. Io, almeno, non lo considero tale.

Anche lo fosse, il romanzo mi prende così tanto che non ho proprio voglia di passare il tempo a pensare cosa scrivere sul blog. Per me, oggi, esiste un unico argomento: il mio romanzo! E posso ben capire Umberto Eco quando, ricordando i due anni passati a stendere Il nome della rosa, sosteneva di aver vissuto come in un «incantesimo». «Facevo delle cose», diceva, «ma la mia testa era sempre nella storia che stavo scrivendo. È stato così per due anni». Ogni fibra del mio corpo è concentrata sul romanzo. Mi scopro a pensarci nei momenti più impensabili: mentre guido, mangio, lavoro; e anche nei momenti meno appropriati: mentre qualcuno mi parla, quando leggo il libro di un altro autore, mentre sono seduto sul… be’, avete capito.

Non è un addio, naturalmente. I contenuti del blog resteranno on-line a disposizione di quanti, passando di qui, li riterranno ancora utili al proprio cammino. Nei prossimi giorni e settimane, inoltre, appariranno degli articoli che avevo già programmato prima delle vacanze; fin quando non si estingueranno da soli. Non escludo, peraltro, di tornare a scrivere qualcosa, di tanto in tanto, se ne avrò il tempo e qualcosa di intelligente da dire. Pensandoci, se tutti si sforzassero di scrivere solo avendo delle cose davvero intelligenti da comunicare, forse in Italia ci sarebbero molti meno “scrittori” e molti più lettori. Ma tant’è…

Infine, non posso esimermi dal dire che è stato bello conoscervi. Ho apprezzato i vostri commenti, lo scambio di idee e, perché no?, di battute; e anche le critiche, quando ci sono state. Perché quelle costruttive fanno crescere più dei complimenti. Non sparisco. Con molti di voi sono in contatto attraverso altri mezzi. Per cui, se proprio doveste sentire l’astinenza assalirvi nel cuore della notte… be’, non scrivetemi. Bevete piuttosto un sorso d’acqua, sciacquatevi la faccia e tornate a dormire. Una mattina potreste svegliarvi e scoprire che il mio romanzo vi attende sugli scaffali della vostra libreria di fiducia.

Io ci credo. E voi?

 

60 Comments on “STOP!”

  1. Bene. Tempo al tempo che sia la giusta ispirazione e la totale soddisfazione verso la tua opera a guidare giornate e scrittura.
    Buon lavoro Salvatore, mi piace la piega che hai deciso di far prendere al tuo tempo: quella di esserti utile.

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  2. Ti perdono solo se stai scrivendo un libro. Tranquillo che non si dorme per il caldo, non per te. 😛
    Smorzo la tensione perché mancherai in realtà, ma se hai altro da fare, è giusto che ti dedichi a quello. Per gli insulti ti troveremo pure senza il Blog.
    Che dire? Ti ho sempre seguito, mi piace il tuo scrivere e l’ho dimostrato attraverso una grande frequentazione a casa- blog Anfuso (che non fa un refuso).
    Sei stato il primo che mi ha dato fiducia facendomi scrivere un guest post, per non parlare delle bacchettate reciproche sui nostri racconti. Un amico. Sul serio.
    Come minimo voglio un tuo libro pubblicato, autografato e vederlo sugli scaffali.
    Basta che mi emoziono. Un abbraccio, Salvatore.

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  3. E ora? (Sempre a proposito di tempo 😛 )
    Comunque: (e quando un ing. Mette i due punti…)
    Primo non ho passato l’estate a bagno, anzi (ma tutte le vicende saranno appunto per il romanzo frattale)
    Secondo non mi ricordo più,
    Ma soprattutto terzo, uno so sveglia nel cuore della notte e tu gli proponi un goccio d’acqua? Almeno un whiskey no?

    P.S. Mi sono ricordato il secondo: quando troverò il tuo romanzo nella libreria sotto casa vorrà dire che sarà già stato tradotto in tedesco, quindi datti da fare 😛

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  4. Non so cosa sia meglio scrivere per farti gli auguri per questo tuo lavoro, che non mancherò di cercare in libreria. Quindi in bocca al lupo! Rimango sul tradizionale. Nell’attesa, continuerò a sbirciare nel tuo blog. Sono d’accordo su quanto ha scritto……” Se siamo portati a credere che chi non scrive manchi di talento, e che è pazzo chi sonmerge il pubblico di opete, è pur sempre preferibile passare per un uomo sprovvisto di talento non scrivendo, che per un pazzo abbandonandosi a desiderio di scrivere troppo. ( L’arte di tacere seguita dall’arte dello scriver poco, Abate Dinouart)

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  5. Ops! 😱 devo smetterla di scrivere dal cell, comunque credo sia comprensibile quanto ho scritto, nonostante gli errori di “battitura”😉 Cassandra

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  6. Credici! Buona scrittura!
    E per la cronaca: per tutta l’estate ho lavorato e pure 2 settimane su 3 di ferie, una sola ero al mare, dove ho scritto ogni giorno, più di quando sono a casa! 😛

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  7. Ma ma ma come! Sono sorpresa e, nello stesso tempo, sicura che tu abbia fatto la scelta giusta. Il tempo da dedicare a un romanzo non può essere sottratto per scrivere altre cose. In bocca al lupo, lavora sodo e sforna un best seller, che poi mi allargo con la gente dicendo che ti conosco. 😉

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  8. Ciao Salvatore, complimenti: so quanto ci tieni a scrivere un romanzo.
    Anch’io ho progettato il mio quest’estate.
    Tornando al tempo, ricordo che Eco cronometrava la durata delle conversazioni peripatetiche de “Il nome della Rosa”.
    Sono questo tipo di dettagli, ritengo, che fanno grande un romanzo.

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  9. Nooooo… Ecco, la lettura del tuo blog per me era un appuntamento fisso e molto soddisfacente. Ti capisco, ovviamente, nessuno più di me in questo momento sa quanto il tempo sia fondamentale e come sia difficile da gestire. Inoltre voglio leggere il tuo romanzo. Però… Però mi spiace per il blog, ecco.

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    • Lo so, dispiace anche a me. Ma, ti dirò, mi sento più leggero a non dover più stabilire la programmazione degli articoli. Non è solo una questione di tempo, ma di concentrazione. Ora sono sul romanzo. E sto lì. E poi, conoscendomi, sai già che non sarà un romanzo né semplice né banale.

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  10. è molto bello vivere in un incantesimo, scrivere un romanzo e pensare solo a quello, parlo per esperienza (e il blog porta via del tempo prezioso, ma anche delle idee ed energie), quindi continua a scrivere e in bocca al lupo per il tuo romanzo!

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  11. Molto bene, passi al livello successivo e ti avvicini ancora un po’ al mostro finale. Verrò alla tua prima presentazione, così ricambio la tua gentilezza, sono molto curiosa.

    Solo non fare come quelli che quando si fidanzano smettono di frequentare gli amici 🙂

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  12. Secondo me ha tutta l’aria di essere una presa per il cu*o, uno di quegli esperimenti social del tipo “vediamo come reagiscono i miei lettori se scrivo così o cosà”…

    No, non mi riferisco al fatto che hai scritto che questo è il tuo ultimo post: piuttosto al fatto che hai scritto che troveremo il tuo romanzo in libreria… 😀 😀 😀 .

    Vabbè, dai: stavo scherzando… Se davvero questo è il tuo ultimo post, non potevo esimermi dal fare l’ultima battutaccia. 😛

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  13. Che dire? Coloro che hanno scritto commenti prima di me hanno già sintetizzato al meglio tutto quello che avrei potuto scrivere io, sia come reazioni sia come auguri; perciò, pigramente, rimando a loro. 😅
    A parte questo, la faccenda del tempo ha un fascino incredibile; l’ho studiata abbastanza per la tesi triennale e ci sono parecchi spunti di riflessione che mi sono venuti in mente leggendo la prima parte di quest’articolo. Narrare è questione di tempo a più livelli, come sanno bene Romeo e Giulietta: se lo sventurato fosse arrivato alla tomba di famiglia dei Capuleti due minuti più tardi, sarebbe stata tutt’un’altra storia…
    Eppure, ed è un secondo spunto, il tempo è un concetto strano, tanto che alcuni filosofi hanno potuto sostenerne l’inesistenza; e poi c’è la questione dei tempi verbali analizzata da Weinrich, per il quale “il tempo verbale non ha nulla a che fare con il tempo reale”… Insomma, tanto materiale; ma è forse il caso che ti lasci al romanzo, altrimenti poi dovrò aspettare chi sa quanto per vederlo in libreria! Concluderei speranzoso con un arrivederci.

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  14. Anche se ho parlato dell’importanza del blog per uno scrittore, ti capisco e ti do ragione. Uno dei motivi per cui sono passato a un post a settimana è proprio per avere più tempo per vivere e scrivere, ma forse mi tocca ridurre ancora.
    Puoi comunque tenerlo come tua pagina personale, per pubblicare notizie che riguardano la tua scrittura, quando ci saranno.
    Auguri per il romanzo, dunque, e in alto i calici 😀

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  15. Ciao Salvatore, il tuo indirizzo e-mail rimanda indietro un avviso di mancata ricezione.
    Problema tuo o mio ? (ti pregherei di rispondere se ti è possibile via e-mail) grazie

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    • Ciao, non so chi tu sia ma non mi pare di aver ricevuto di oggi mail al di fuori delle solite cerchie. Ho anche controllato se il collegamento all’indirizzo di posta elettronica dalla pagina contatti funzionasse, e tutto mi pare in ordine. Prova a rimandarla. 🙂

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  16. E’ sciocco dirlo, ma mi fa un po’ impressione quando un blogger che conosco chiude i battenti. Sarà che ogni cosa che cambia mi ricorda l’impermanenza? Chissà. In bocca al lupo per il tuo romanzo, che il primo posto nella tua attenzione lo merita tutto, a prescindere dai risultati. 🙂

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    • È impressionante constatare quanto poco sono riuscito a incidere in tre anni di blogging nell’immaginario collettivo… Scherzo ovviamente. Gli attestati di stima e di dispiacere sono stati pari alle urla di giubilo… Ok, faccio il serio. La vita è mutazione; nel senso letterale del termine. E noi non possiamo esimerci dal seguire l’onda del cambiamento. 😛

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  17. Ciao Salvatore, com’è questa storia? quando decido di riprendere in mano blog e scrittura, tu te ne vai?

    Buon lavoro e spero di vedere presto il tuo libro 🙂

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