Le preposizioni proprie: Per

Per

Fondamenti di grammatica per aspiranti scrittori

«Laudato sie, mi’ Signore, per sora luna e le stelle [...]
per frate vento [...] per sor’acqua [...] per frate focu [...]
per sora nostra madre terra [...]
per quelli ke perdonano per lo tuo amore [...]
per sora nostra morte corporale»

– San Francesco, Cantico di frate sole

Come dicevamo la scorsa settimana, le preposizioni si distinguono in proprie e improprie: le prime si adoperano solo come tali, a differenza delle seconde che invece possono assumere anche altre funzioni: ad esempio di congiunzione, di avverbio, ecc. Le proposizioni proprie sono otto (più una): di, a, da, in, con, su, per, tra (fra). Le ultime due, lo vedremo meglio dopo, sono identiche per significato e funzioni.

Per

La funzione principale della preposizione per è quella di «introdurre il ʻtramiteʼ attraverso cui si svolge l’azione»[1], dando così vita a un primo gruppo di relazioni:

  • Moto per luogo: «Passiamo per Roma?», «passare per la porta» [Serianni], «medicine da prendere per bocca, ché per altre vie non ne prendo».

«Il complemento di moto per luogo assume un valore di “dispersione spaziale” quando non si fa riferimento ad un luogo puntuale».[2]

Come negli esempi: «andare per sentieri», «in giro per la campagna», e via dicendo.

  • Mezzo e strumento: «sua moglie in segreto gli mandava per una bambina pollo e buon vino che sottraeva alla mensa» [Comisso]; nello stesso valore semantico rientra anche l’uso di per come designazione delle parti attraverso cui due esseri o due oggetti sono collegati: «tenersi per mano», «legato per i piedi», ecc.
  • Causa: «per colpa tua sono stata licenziata!», «mi si gelano le mani per il freddo»; rientra in questo tipo di relazione anche l’uso di per nelle espressioni che indicano ʻpenaʼ o ʻcondannaʼ: «fu impiccato per omicidio», «multato per eccesso di velocità», «arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale».
  • Prezzo: «per trenta denari», «per pochi spiccioli», «per un pugno di dollari», ecc.
  • Sostituzione e scambio: «hai capito una cosa per un’altra», «lo scambiato per tuo padre».
  • Limitazione: «io, per me, amo le strade che riescono agli erbosi fossi» [Montale].

Un secondo gruppo di relazioni riguarda il valore semantico «destinativo-finale»:

  • Moto a luogo: «Verso gli ultimi di aprile Ippolita partì per Milano» [Dannunzio].
  • Fine: «A sei anni, Gertrude fu collocata, per educazione e ancor più per istradamento alla vocazione impostale, nel monastero dove l’abbiamo veduta» [Manzoni], «Mah, così, per un consiglio» [Cassola].
  • Vantaggio o svantaggio: «l’ho fatto per mia figlia», «prega per noi», «peggio per te».
  • Valore distributivo: «in fila per due», «ciascuno per sé», «un po’ per uno»; rientra in questo valore semantico le indicazioni espresse in percentuali: «tutti gli indici sono al 2 per cento»; nelle divisioni e nelle moltiplicazioni: «tre per tre», «quattro diviso (per) due» [esempi entrambi del Serianni]; anche con valori non numerici: «perlustrate casa per casa», «vivere giorno per giorno».

«Nella lingua antica fino all’Ottocento, in luogo di per nelle moltiplicazioni si adoperava la preposizione via».[3]

  • Valore temporale: «abbiamo preso appuntamento per il 2 di giugno» (tempo determinato); «insieme per l’eternità» (tempo continuato).
  • Valore predicativo: «prendere per buono», «avere per certo», (generalmente senza articolo).

Diversamente dalle altre preposizioni, per non articola.

Conclusioni

Avrei voluto proporvi un articolo riepilogativo di tutte le preposizioni proprie, ma ogni volta c’era qualcosa da aggiungere (e in questo il Serianni non lesina) che pareva male lasciare nell’oblio. Alla fine quindi ho deciso di presentarvi otto diversi articoli, uno per ogni preposizione. La prossima volta, quindi, parleremo della preposizione tra (fra).

P.S. buona Pasquetta.

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Note:

[1] Luca Serianni, Grammatica italiana, UTET 2006

[2] Ivi p. 349

[3] Ivi p. 351

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11 Comments on “Le preposizioni proprie: Per”

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  3. Come per tutte le volte precedenti, mi complimento. Se volessimo fare una breve incursione nella storia della lingua, troveremmo che in effetti ‘per’ articolava (pel, pella, ecc.), ma naturalmente sono forme uscire abbondantemente dall’uso.

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