Coniglio in salmì

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Oggi come ieri

Per prima cosa lasciate che mi congratuli con voi per essere tornati sani e salvi dalle vacanze. Oggi come oggi non è una cosa poi così scontata. In secondo luogo lasciate che mi congratuli con voi per essere tornati su queste pagine: una scelta indice di grande lungimiranza e intelligenza. Non sono poi molte le persone al mondo disposte a darvi del lungimirante e dell’intelligente, quindi lasciate che ve lo dica io: siete senza alcun dubbio lungimiranti e intelligenti, cari amici. I miei complimenti.

Quando si torna dalle vacanze si è soliti raccontarsi cosa si è fatto, visto, udito… e chiudo qui con i verbi, perché potremmo andare avanti ancora per un bel pezzo, divenendo via via sempre più rozzi. Io non ho fatto, visto e udito nulla. Ho a malapena letto, molto meno del solito. Quindi non ho nulla da raccontarvi e potremmo pure terminare qui questo post, ma lo so bene che tanto voi morite dalla voglia di raccontare la vostra, di estate, ed è giusto. Quindi ve lo chiederò: splendidi intelligenti e lungimiranti amici, come avete passato le vostre vacanze? Ci siete andati, in vacanza? O avete fatto come quelli che lavorano ad agosto per volare alle Maldive a dicembre? O come quelli che prendono le ferie proprio ad agosto, per poi starsene chiusi in casa a scrivere? Beh, la mia estate è andata proprio così: ho scritto. Ma questo lo sapevate già, quindi raccontatemi di voi.

Per coloro che sono curiosi di saperlo: sì, sono riuscito a completare il racconto lungo che mi ero prefissato di scrivere, e sì sono riuscito a procedere spedito anche col romanzo, che potrete leggere a spezzoni qui, sul blog, nelle prossime settimane. No, non ho neanche lontanamente preso in considerazione l’idea di scrivere un romanzo vero, di quelli che poi ti giustificano a chiamarti scrittore; di quelli che si possono trovare in libreria, ma solo nelle migliori; di quelli che presentano sulla copertina l’araldica di una casa editrice, si spera non a pagamento. Il motivo è semplice: per quanto mi riguarda, scrivere è una faccenda seria; e io su certe cose sono un reazionario, ormai lo sapete. Quindi no, non ho scritto alcun romanzo serio.

Quello che verrete a leggere, se ne avrete voglia, qui nelle prossime settimane è tutt’altro che un romanzo serio. Anzi, lo potremmo tranquillamente definire l’antiromanzo. Cioè un non romanzo. Un coagulo di cose, persone, ambientazioni, dialoghi che ha un solo e unico scopo: intrattenervi, e… permettere a me di testare alcune cosette. Tanto ormai l’avete capito che fate parte un grande e occulto test. Che tutto quello che scrivete nei commenti viene misurato, ponderato ed etichettato. Che qualcuno, oltre me, legge le vostre opinioni e stila una casistica di… be’ di cose che potrebbero interessare il lettore medio. In un certo senso siete delle cavie, ma non prendetela per il verso sbagliato cari amici lungimiranti e intelligenti: può anche essere divertente fare da cavie. Almeno, così mi dicono.

Fare da cavie è un grande onore in certi contesti, un po’ meno in certi altri. Ad esempio, quando ero un ragazzino mio padre di tanto in tanto  tornava a casa con una gabbia tra le mani. A quel tempo lavorava in un ospedale universitario. Dentro la gabbia c’era sempre una coppia di conigli. Su quei conigli venivano fatti degli esperimenti. Gli esperimenti riguardavano la chirurgia degli occhi, detta anche oculistica o oftalmologia. Quindi nei suddetti mammiferi non veniva iniettato nulla di strano, ve lo garantisco. Né venivano loro amputati arti o cose così. Non ho idea invece di cosa facessero ai loro occhi… ho sempre preferito non saperlo: apprezzo il valore dell’ignoranza in certi casi. Ricordo però che le povere bestiole finivano sempre nei nostri piatti. Prima venivano battute con una zoccolata sulla cervice, quindi, appesi a testa in giù sopra la vasca da bagno, finivano scuoiati della pelle. Sì, da bambino ho osservato i miei genitori scuoiare più di un coniglio. Adesso capirete molte più cose su di me. … quei tic nervosi. Non ricordo il loro sapore però. Oggi io non mangio coniglio, per nessun motivo. Guai a farmi trovare un coniglio nel forno, se avete intenzione d’invitarmi a cena. Non sopporto nemmeno il ragù, al gusto di coniglio. Ma ricordo che era tenerissimo, giocarci. Mi piaceva un sacco prenderli fra le braccia e accarezzarli. Purtroppo il gioco non durava mai molto, i miei genitori non volevano che mi ci affezionassi. Lo capite, vero? Sarebbe stato come mangiarsi un amico, e nella giungla non ci sono amici: solo prede e predatori.

Vi racconto tutto questo solo per rassicurarvi del fatto che a voi, care lungimiranti e intelligenti cavie, non succederà nulla di simile. Si spera… E poi di cosa vi lamentate? Non fate forse da cavie a un sacco di aziende? Non passate forse il vostro tempo a guardare spot pubblicitari, in televisione, facendo zapping quando qualcosa non vi interessa, o restando fermi, occhi a palla, quando la réclame presenta un prodotto di vostro gusto? Siete delle cavie da sempre. È il vostro status di consumatori a trasformarvi automaticamente in cavie. Prima siete cavie e poi, come conseguenza, diventate consumatori. In pratica vi autocannibalizzate… Ma non è solo marketing. Siete cavie anche quando si parla di argomenti che riguardano la società. Non guardate forse i telegiornali, a cena? C’è una differenza neanche troppo sottile tra conoscere e credere di conoscere. Qualcuno di voi è forse stato in Siria o in Turchia di recente? Probabilmente no, quindi non sapete nulla. Buona parte di ciò che sapete, di ciò che credete di sapere vi è stato “suggerito”. Ma non fate l’errore di immaginare chissà quali complotti alle vostre spalle, non funziona così. Semplicemente, l’intellighenzia nazionale (o occidentale), non fa altro che mostrarvi quello che voi – sì, proprio voi – volete sentirvi dire. Dunque, cari amici lungimiranti e intelligenti, se fate da cavie a me io almeno sono disposto a farvi… i miei complimenti.

Oh, sì, qualcuno avrà forse notato il cambio di grafica. Fatemi sapere se la cosa vi aggrada, d’accordo?

P.S. Oggi è il compleanno del mio blog: due anni esatti esatti. Fategli gli auguri!

49 Comments on “Coniglio in salmì”

  1. Auguri salvatoreanfuso.com! Per avere due anni ti esprimi molto correttamente, direi. Mi sa che sei un bambino prodigio.
    Non è da poco essere una intelligentissima e lungimirante cavia. Quindi sono anche una cavia felice. 😉

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  2. Auguri per il tuo blog e per tutto quello che verrà. Rimango ogni volta a leggerti con piacere e , rimango stupita di quanto riesco anche ad apprendere ,non solo a livello di scrittura. Non so se potrei essere la cavia perfetta, ma ,senza dubbio,hai argomenti convincenti per sottopormi ai tuoi esperimenti. Tutto questo lo hai pensato durante l’estate? Credo che non ci sia miglior cosa che sfruttare il periodo di vacanza (cioè quando non si lavora per tal de tali -credo sia questo,oppure staccare dalle abitudini quotidiane)e fare ciò che vogliamo. La vacanza è questo:fare quello che vogliamo ,e non è per forza andare in spiaggia o andare a fare alpinismo. Le mie vacanze estive sono state molto simili alle tue. Scrivere, leggere e relax. Grazie, per i complimenti.Mi piace la definizione di lungimirante e intelligente.

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  3. P.s=ho notato la nuova grafica-era impossibile non accorgersene. Mi sembra più chiara,da quel senso di più luce,come quando pittura la stanza di un altro colore. Devo farci l’occhio. Più che altro mi vedo più luminosa nella mia foto…. È una strategia per illuminarci? 😁

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  4. O.o Dunque non saremo mai del tutto tranquilli: a ogni scintillar di lama abbasseremo le orecchie come il coniglio di copertina e cominceremo a sudare freddo.

    Bella la nuova grafica.

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  5. Auguri blog!
    Per la grafica ti dirò quando lo guarderò di pc, ora sono fa cell o smartphone che di dica.
    Certo che farsi fare del lungimirante e dell’intelligente non so bene come prenderla, io che sono solo in lettore spammer…

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  6. Oh dio… sto ancora cercando di riprendermi dalla faccenda dei coniglietti…
    Allora, prima di tutti auguri al blog e complimenti per la nuova grafica più luminosa.
    Sono curiosa del tuo non-romanzo. Quanto alle cavie, io sono ormai convinta che parlare di lettori-cavie sia del tutto è improprio, perché le vere cavie sono gli scrittori che si sottopongono a dei beta-reader!!

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  7. Buon compleanno Blog di Salvatore Anfuso! La nuova grafica mi piace e mi piace anche il coniglietto che mi accoglie all’inizio, che tenero mi vien voglia di giocarci…e non di mangiarli, sigh! Comunque hai ragione ogni giorno facciamo da cavia a qualcuno, ma per il tuo blog lo faccio volentieri 😉

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  8. Dunque, Auguri al blog! Solo due anni? Gliene avrei dati di più! (il che, per un blog, è un complimento)
    Per il coniglio…come ti capisco!!! Nemmeno io mangio coniglio. Perchè la mia nonna mi mostrava mamma coniglia e i coniglietti appena nati tutta fiera. E il giorno dopo mi diceva che mamma coniglia s’era mangiata un coniglietto!! (lo fanno verso il più debole, per dare più probabilità di sopravvivenza agli altri) Ma come fa una mamma mangiarsi il suo bambino?! (poi dicono che i bambini devono imparare da Madre Natura…) E qualche mese dopo, tipo a Natale, c’erano le lasagne al ragù di coniglio e il coniglio arrosto. “Coniglio? Ma quale coniglio nonna?? Io non lo mangioooo!!”

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    • Ahahah scusa, ma ti è uscita davvero molto molto comica questa storiella. XD Dovresti scriverci qualcosa, sul serio. Per fortuna non hanno ancora inventato la “Rabbit cake”, ma so che la gelateria sotto casa mia ha già disponibile il gusto arachidi… Non credo manchi molto. 😛

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  9. Acc.. due anni! Complimenti! Costanza e buon metodo direi.
    La curiosità di poter imparare dai migliori spinge ad entrare e leggere nei blog altrui, quindi più che lungimiranti direi tutti molto curiosi e pieni si speranze di imparare, io per prima. Nel frattempo che ho fatto? Leggere non è peccato, concluso la campagna per la pubblicazione del mio libro, ideato altri 100 progetti e poi continuato a scrivere, leggere…ora sono curiosissima del romanzo non romanzo in arrivo. Tutto detto i conigli in salmì.

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  10. La grafica mi aggrada più che il destino dei conigli. Sappi comunque che ritengo di essere velenosa, nel caso tu volessi cucinarmi, in quanto cavia. Farei in modo di essere il tuo ultimo pasto.

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    • Se ha risponderti fosse un certo Hannibal Lecter, sicuramente esordirebbe con: «Un’ultimo pasto senz’altro delizioso! Fhtfhtfhtfhtfh». Per tua fortuna oggi il dottore non c’è. Io, al massimo, posso darti un morsetto di straforo, giusto per tastare. 🙂

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  11. Ecco perché cercavi le lasagne in casa mia! 😀

    Auguri, Salvatore, per il tuo secondo anno di blog.
    (Questa versione mi piace molto, è sobria ed elegante).

    Verremo tutti qui,ogni venerdì, a farti da cavie anomale, visto che saremo noi, semmai, a scuoiarti, appenderti a testa in giù e cuocerti se il romanzo non sarà di nostro gradimento. 😀 😛

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  12. Oh rientro dalle vacanze, recupero i post pendenti (e tu non sai quanto mi pendevi :D) e mi ritrovo questa grafica? Così seriosa?
    Metti due gnocche in rilievo che fare l’intellettuale grafico non porta conigli o conigliette…
    Bene per l’essere cavia certificata, un posto d’onore fra i fondelli altrui è sempre un piacere. 😀
    Come vedi sono rientrato in forma. E cavoli, dopo Ibiza la forma si riacquista subito subito. 😉
    Ah scordavo, auguri per il doppio giro di blogging. Ti auguro altri 50 bienni come questi. 😀

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    • Fammi capire: sei andato a Ibiza con la famiglia? Giuro che sei l’unico tra le mie conoscenze. Ma non sono meglio di te, io ero andato a Cuba con la mia prima compagna…

      Bene, bene, bene… siamo in forma, eh. Ti metterò sotto torchio allora. Nel frattempo c’è ancora un fantasmino di nome Grilloz che appare e scompare. Forse dovremmo chiamare gli acchiappa fantasmi. Che ne pensi? 🙂

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      • A dire il vero ho trotterellato per il Mediterraneo cogliendo atmosfere e ansimando riti come un novello Ulisse. Per non parlarti delle Sirene. 😀
        Eh Grilloz ormai non è più nemmeno un fantasma, è un’entità eterea che aleggia pulsante. Gli acchiappa fantasmi non servirebbero, forse dovremmo reclutare i demoni del sottosuolo e gli angeli del cielo, e se non riescono nemmeno loro gli alieni delle stelle.
        In alternativa utilizziamo il metodo napoletano. Un classico vecchio stampo.
        Andiamo sotto casa sua fra i crucchi e cantiamo in coro:
        torna
        sta’ casa aspetta a te
        torna che smanie ‘e te vede’
        torna
        torna
        torna
        ca si’ ce tuorne tu
        nun ce lassamme cchiu’
        😀 😀 😀 😀 😀

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