10 verità sulla scrittura

… quando la verità è un’arte

Dopo lunghe ricerche sei giunto infine qui. Cosa ti aspetti di leggere, caro aspirante? Un po’ di informazioni di prima mano immagino. Magari qualcosa che possa aiutarti a migliorare, o possa definitivamente farti desistere. Forse ambisci a scoprire proprio quel segreto inconfessato che farà di te un vero scrittore. D’accordo, voglio stare al gioco e svelarti le dieci cose che devi assolutamente sapere sulla scrittura.

01 Lo scrittore, anche il fuoriclasse, è sempre solo un uomo

La mia filosofia di vita, da sempre, è: se può farlo lui, allora posso farlo anch’io. L’unico limite, caro aspirante, è la convinzione che metti in ciò che fai. Se sei il primo a non credere nelle tue possibilità, perché dovrei essere proprio io a credere in te? Credere non fa di te automaticamente un fenomeno, ma non credere fa di te automaticamente un perdente. Decidi tu da che parte stare.

02 Il blocco dello scrittore si supera scrivendo

Il blocco dello scrittore non esiste. Smettila di raccontarti scuse, con me non attacca. La pagina bianca è tale solo perché non c’hai ancora scritto su nulla. Vuoi riempirla? Vorresti superare il tuo blocco? Allora inizia, non serve altro. Scrivo da quando avevo dieci anni e in tutto questo tempo non ho mai avuto timore per la pagina bianca. Scrivi la prima cosa che ti viene in mente, poi la seconda e così via. Riempi il foglio.

03 Ogni giorno non è un buon giorno

Il mito dell’ispirazione perfetta per un artista è simile a quello dell’onda perfetta per un surfista: non esiste! Se per scrivere hai bisogno di aspettare l’ispirazione giusta, be’ non scriverai mai nulla. Questo non significa che non esistono quei momenti magici in cui le cose difficili ti sembrano facili, significa che per fare della scrittura il tuo mestiere non puoi permetterti di attendere. Sono rari e il più delle volte sono solo un’illusione.

04 La disciplina fa di te un soldatino

Per iniziare, ti suggerisco il seguente percorso: 50 squat, 10 push-up (flessioni), 10 trazioni, 10 addominali (a piedi giunti); poi ricominci da capo, ma diminuendo le serie di 1 fino ad arrivare a 50 squat (che non variano mai), 1 push-up, 1 trazione, 1 addominale. Prima di iniziare, però, fai 15 minuti di corda. Sono più o meno gli esercizi che faccio io ogni giorno in palestra. Eseguile con la dovuta perizia e presto sarai un uomo… allenato. Tuttavia, per fare lo scrittore, non servono.

05 I rituali sono fondamentali

Se l’eccesso di disciplina non farà di te uno scrittore, i rituali sono invece fondamentali. Solo che ognuno ha i propri. Io, ad esempio, prima di iniziare a scrivere pulisco e riordino la scrivania. Poi accendo il computer. Apro il programma di video scrittura. Imposto da capo la pagina. Quindi riempio la mia tazza portafortuna con del bollente caffè americano – lo preferisco amaro e senza latte – e inizio a scrivere. Sono piccoli gesti che permettono di entrare nel giusto mood. Trova i tuoi.

06 Non serve aver sofferto per scrivere buoni romanzi, ma scrivere bene è sempre sofferenza

Alcune volte mi occorrono quattro ore di duro lavoro per tirare giù una pagina decente. È questo il lavoro. Non credere in chi ti dice che scrive come l’acqua che scorre. Non credere neanche in chi ti dice che se non hai sofferto – nella vita – non puoi scrivere roba vera. I casi umani non sono scrittori, sono casi umani. Ma la scrittura, quella vera, è sempre sofferenza.

07 Raccontava storie con una facilità innaturale…

Questo non è l’inizio di una leggenda, semmai di una buona storia. Ciò che leggi nei manuali di scrittura, soprattutto quelli scritti da scrittori famosi, va preso con grande sospetto. Non crede in chi racconta che scrive (romanzi da novecento pagine) di getto: sicuramente è un bravo scrittore, perché sa mentire bene. Per scrivere un solo capitolo bisogna conoscere bene: tutta la storia; le singole storie di ogni personaggio importante; tutto sull’ambientazione e il contesto storico; aver fatto le dovute ricerche su quegli argomenti tecnici che non maneggi con dovizia; avere scritto e riscritto mille volte le stesse cose, ma in maniera sempre differente; essere perfettamente calato nel punto di vista del personaggio principale. Ti sembra si possa fare di getto?

08 Scrivere gialli, noir o thriller è più difficile

Romanzi che rientrano in questi tre generi devono obbligatoriamente essere meccanismi perfetti. A volte ho il sospetto che i giallisti siano tutti di origine svizzera… Non puoi permetterti di sbagliare neanche un piccolissimo dettaglio, ne va della tua credibilità e, di conseguenza, di quella del romanzo intero. Se non sei uno scrittore ossessivo compulsivo (leggi = maniaco dei dettagli), lascia perdere.

09 Tutti falliscono

Di’ un nome qualsiasi e sta sicuro che qualche cazzata l’avrà scritta pure lui. La perfezione non è umana, lo dice pure la Bibbia. Smetti di aver paura e pubblica quel dannato manoscritto. Se farà schifo, pazienza. Tanto non sapevi fare di meglio, altrimenti l’avresti fatto. Ma finché non lo dai in pasto ai lettori, non ne puoi avere la certezza.

10 Non esistono regole valide per tutti

Ciò che funziona con me, non funziona con te. Ciò che vale per te, con me proprio non fila. Impara dai libri degli altri, ma trova il tuo modo. Rompi le regole, oppure rispettale, ma fa’ solo ciò che va bene per te.

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Siamo giunti alla fine di queste dieci verità sulla scrittura. Adesso che le hai lette, ti senti un uomo migliore? Hai avuto un’improvvisa illuminazione? Senti di poter riscrivere l’Ulisse di Joyce da capo e pure meglio? Ottimo, allora non fermarti e procedi come un treno che fischia.

Se invece non sei ancora del tutto convinto, ti suggerisco di dare un’occhiata a Come diventare scrittori in cinque passi e spendere dieci indispensabili minuti della tua vita per fare il Test per scoprire se sei scrittore.

E voi, che verità avete sulla scrittura?

23 Comments on “10 cose da sapere sulla scrittura”

  1. Sono tutti presupposti validissimi, che mi fanno tirare un sospiro di sollievo: grazie al cielo sono cose che già faccio e già so, e che applico quotidianamente.

    Credo sia necessario chiarire cosa si intende con “scrivere di getto” (magari un giorno ne farò un post), perché se vuol dire iniziare un romanzo senza sapere dove andare a parare e poi concluderlo senza doverne riscrivere il 70%… beh… non si può fare.
    Ma se vuol dire avere un’idea e svilupparla man mano che scrivi, portando avanti in parallelo progettazione e stesura senza rimanere invischiato nella scaletta iniziale, non solo si può fare, ma è anche un BENE per chi è alle prime armi. Lo scrittore emergente cresce, mentre scrive. Non è arrivato, non è ancora un professionista, la sua tecnica evolve e migliore. Se uno prende dieci kg in tre mesi il suo vestito preferito gli diventa stretto, giusto? 😉 Ecco. Questo è il motivo per cui le scalette fatte all’inizio non devono mai essere considerate strutture rigide e immutabili. Ci vuole l’umiltà di mettersi in discussione. Chi non ce l’ha, finisce in paranoia. Di qui il così detto “blocco dello scrittore” che, come dici tu, non esiste: è solo un inganno della mente, che ci blocca perché non sappiamo andare oltre.

    P.S. Info di servizio volutamente criptica: oggi va meglio

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    • Per “scrivere di getto” si intende scrivere senza conoscere la storia, cioè partendo da un’ispirazione, o un’intuizione, e vedere dove porta. La maggior parte degli scrittori più famosi dichiarano di scrivere in questo modo. Io prendo il dato con molto, molto sospetto. 🙂

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      • Io allora sono in una terra di mezzo perché ho gli snodi fondamentali, ma non conosco tutta la storia. E se devo essere sincera mi piace non conoscerla. Osservare come si forma pian pianino, mantenendo una certa coerenza, mi fa sentire onnipotente! 😀

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  2. Per me la scrittura non è sofferenza! Non sono masochista, o, meglio, ho già un hobby masochistico, la corsa, e mi basta e avanza, se dovessi soffrire anche scrivendo sarei da ricovero. È difficile, questo sì, non è buona la prima, ma inizio sempre a scrivere con un sorriso perché mi diverto!
    Non sono neppure un tipo preciso, anzi (“ordine” per me è una bestemmia), però scrivo (sopratutto) gialli. Più che precisione direi che serve avere delle idee chiare su cos’è successo.
    Per il resto condivido tutto.

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  3. Squat? E dove prendo i pesi? 🙂
    Faccio il resto, va. Non serviranno per fare gli scrittori, ma io vorrei abitare in campagna per alzarmi ogni mattina alle 5 e farmi un’ora di corsa.
    Neanche io credo a tutto quello che raccontano gli scrittori famosi. Per scrivere in un certo modo ci vogliono tecnica e organizzazione.
    E concordo che gialli, noir e thriller non siano facili da scrivere. Richiedono anche il rispetto di certe regole, specialmente i gialli.

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  4. Purtroppo crederci non basta, però è un buon punto di partenza.
    L’ispirazione sì, quella può essere una scusa: non arriva dunque non scrivo. Invece esercitarsi anche senza il guizzo creativo non intacca l’obiettivo di diventare scrittore.
    Anch’io ho dei rituali: colazione, partita di ruzzle mattutina, superficiale riordino della stanza dove ho il computer e … in postazione!
    E poi, giusto: pubblicalo sto libro, poi si vedrà!

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  5. 🙂 Ho ricominciato ad andare in palestra e allenarmi… che dolore. Per scrivere bisogna essere in buona salute, bisogna stare bene con se stessi e avere buona fantasia, e tanta voglia di sacrificio!
    D’accordo su tutto!

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      • Sì, venerdì scorso. Ho ripreso dopo 10 anni di completo fermo… dire che sono devastata è dire poco! Domani sera ho la seconda lezione. I maestri mi continuano a ripetere di andare piano, non so se temono un mio collasso sul tatami o cosa 😛 Sarà il respiro affannato, chissà XD
        Consigli per non morire? Sto andando un po’ in bici per muovermi un po’…

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        • Finirai per picchiare tutti i lettori che non ti leggono… potrebbe essere un buon modo per costruirsi un pubblico: farlo con ciò che resta del pubblico… pezzi sparsi. 😉

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  6. Ottimo articolo, ti posso dire in tutta onestà che abbiamo gli stessi rituali, tranne per il caffè, io non lo prendo americano ma macchiato senza zucchero.

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