tasselli-puzzle

Cinque anni, cinque mesi e zero ore… sono il tempo concesso a una coppia. Lei ha lasciato me, ma questo è solo un dettaglio.

Quando incontri una persona per la prima volta e scopri che c’è feeling, non pensi mai che possa durare per sempre. Quando stai con una persona da molto tempo, non pensi mai che possa finire davvero. L’amore, però, è eterno. Non importa che sia durato un giorno, un anno o una vita, per tutta la sua durata lo è, lo è stato.

La prima volta che la vidi, non la vidi. Era un link sul web. Uno dei tanti bit che abbiamo imparato ad apprezzare, anche se in forme e per motivi differenti. Anche voi, che mi state leggendo, in fondo siete dei bit. Lei però era diversa da voi, lei era speciale. Ad attirarmi furono i suoi occhi. Grandi occhi tristi. Tristi, ma grandi.

Ci incontrammo in fretta, entrambi diffidenti verso una relazione virtuale. Noi apparteniamo ancora a una generazione nata sul finire degli anni settanta, bisognosa di certezze più solide di informazioni digitali che sfrecciano alla velocità della luce da un capo all’altro del mondo. Scoprimmo di vivere vicini, di frequentare gli stessi posti, quasi di conoscere le stesse persone. Quasi… È quel quasi a fare la differenza, perché se non ci fossimo incontrati sul web, non ci saremmo incontrati affatto.

Le scrissi un messaggio. Un messaggio banale che non ricordo più, anche se lei a distanza di tanto tempo lo ricorda ancora a memoria. Tra le centinaia di messaggi che riceveva al giorno, rispose solo al mio. Era destino, ed è così che ci siamo sempre sentiti: predestinati.

Un vecchio saggio maldiviano le aveva predetto che avrebbe incontrato l’uomo della sua vita prima di compiere 28 anni. Lei è nata il 3 settembre, io le scrissi 30 agosto. Tre giorni prima che compisse 28 anni. Una settimana dopo ci incontrammo. Era l’8 settembre del 2009. Io ero in gran forma, lei era bellissima e agitata. Fu amore a prima vista e quella stessa sera, dopo averla riaccompagnata indietro, seduti nella mia macchina davanti al portone di casa sua, ci baciammo per la prima volta. Era già scattata la mezzanotte ed era il nove settembre del duemilanove: 09/09/09.

Date e numeri in genere significano poco, per noi invece hanno sempre rappresentato un simbolo, un indicazione di quanto fossimo predestinati. Per imprimere sulla pelle questa nostra certezza, qualche anno dopo ci facemmo tatuare due tasselli di un puzzle; uno a testa, ma scelti in modo tale che si incastrassero davvero fra loro. Ce lo porteremo dietro tutta la vita e non lo rimpiango affatto. Lei è stata parte di me, io di lei. Eravamo predestinati, solo che non sapevamo in che direzione andasse in destino.

L’amore per me scattò subito, quando la vidi uscire dal portone. Per lei no, ci vollero ancora un po’ di settimane. Eravamo a casa sua e avevamo passato la notte assieme. Io ero già in piedi, in salotto. Lei era ancora stesa a letto e ci rimase due ore più di me. Poi la vidi spuntare. Aveva occhi colmi di lacrime. I suoi grandi occhi piangevano e io non sapevo il perché. Mi disse che voleva che me ne andassi, che non credeva in noi, che voleva chiudere la relazione prima di innamorarsi davvero.

Io le dissi: «Ok, se è questo che vuoi. Ma prima di cacciarmi dalla tua vita, dammi tempo… vedrai che ti farò innamorare di me».

Lei si aspettava urla e insulti, invece quelle parole “ti farò innamorare di me”, la colpirono così in profondità da fulminarla all’istante. Quello fu il momento esatto in cui si innamorò di me. Ancora oggi, dopo che ci siamo lasciati, che lei ha lasciato me, lo ricorda e lo racconta.

Non farò la cronistoria dei cinque anni che seguirono. Sono stati anni altalenanti, fatti di felicità e litigi, di amore e conflitti. La nostra è stata sempre una storia in salita. Nulla di diverso da quello che avviene per tutte le coppie, in tutte le parti del mondo. Ma l’ultimo anno, diversamente dai precedenti, ci siamo arresi. Non è stato da un giorno all’altro, è successo progressivamente. Un po’ alla volta. Eravamo una pianta cresciuta troppo, in un vaso stretto. Non avevamo più spazio e abbiamo finito per inaridire e seccare.

L’otto febbraio scorso le ho chiesto se mi amava ancora, lei ha risposto di no. Abbiamo pianto, abbiamo parlato, ci siamo abbracciati. Allo scadere della mezzanotte, il nove febbraio, cinque anni e cinque mesi esatti dopo il primo bacio, l’ho baciata per l’ultima volta. La storia è finita in quel momento.

Date, numeri, cifre, simboli… Ogni coppia ha i propri, la nostra ha questi.

I giorni seguenti sono stati duri, un baratro fatto di tristezza, di sbalzi d’umore, di recriminazioni. Ho pensato di riconquistarla, ho pensato di chiederle di sposarmi. Prima di farlo però, mi sono chiesto se volevo davvero vivere il resto della mia vita con lei. La risposta è stata rapida e violenta: no. Così l’ho lasciata andare.

Si può anche essere le persone giuste, al momento sbagliato. È raro, ma capita. Se siamo davvero predestinati, come abbiamo sempre pensato, un giorno, in una data sicuramente simbolica, ci rincontreremo di nuovo e forse, allora, saremo le persone giuste al momento giusto.

Ci sono state un paio di persone, fra voi bit, che mi sono state vicine in questi giorni. Le ringrazio, loro sanno.

Un paio di settimane fa, Chiara, mi ha sfidato a scrivere un racconto romantico di almeno duemila parole. Non lo scriverò, scriverò un romanzo invece. Sento che in questo momento è la cosa giusta, è quello che voglio. Può sembrare stupido e anche un po’ banale, nessuno avrà mai la voglia di leggerlo. Io, però, ho voglia di scriverlo.

Vi ho tediato e me ne rammarico. Nelle prossime settimane cercherò di essere presente come sempre, ma la mia vita ha preso una direzione inaspettata. Le devo dare una sistemata, prima di tornare “quello di sempre”. Se salterò qualche articolo, perché non avrò un wifi a portata di mano e un tetto sopra la testa, non prendetevela.

La mia vita oggi è migliore, è più onesta. Verso me stesso e la mia ex. La vostra invece, in che direzione sta andando?

26 Comments on “5 anni, 5 mesi, zero ore”

  1. Le relazioni sono sempre pericolose, ecco perché in questo periodo me ne tengo lontano. Non corro pericoli, comunque, visto che non faccio vita sociale, ma non si sa mai.
    Mi dispiace, ci sono passato anche io, svariate volte anche. Ho un fidanzamento durato 11 anni, un passato ormai molto lontano.
    La mia vita non sta andando in nessuna direzione, vivo un periodo di incertezze e devo trovare il modo per dare una svolta radicale alla mia vita, magari fuori dall’Italia, paese che non sopporto più.
    Sai che penso dell’amore e della donna ideale? Che non esistono. Lo scrissi tempo fa in un tweet: “La donna e l’uomo ideale non esistono. L’amore è solo un accontentarsi di chi si incontra lungo il cammino.”

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    • Sono d’accordo a metà. L’amore non è mai “accontentarsi”. Però, è vero che non esistono l’uomo o la donna ideali, esistono invece l’uomo o la donna giusti per noi. Questo lo credo.

      Il mio rapporto con la mia ex, per quanto ci abbiamo davvero creduto, era ormai un vicolo cieco e io devo ringraziare lei per averci tirato fuori entrambi. L’uomo, o forse solo io, in certe cose è sempre un po’ vigliacco… La donna è più razionale. Lo è meno su tanti altri aspetti della vita e della quotidianità, ma lo è di più su queste cose. Alla fine, io, oggi mi sento bene. Certo, ho perso un po’ di stabilità… ma l’ho barattata con una maggiore libertà e soprattutto con la possibilità, in questo momento, di pensare solo a me stesso. Ogni tanto serve anche questo…

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  2. Anche io credo molto nella simbologia dei numeri.
    Pensa che io e il mio compagno abbiamo avuto un tira e molla durati molti anni, ma l’ultima volta che ci siamo messi insieme (senza poi separarci più) è stato il 21.02.2012 (domani tre anni), una data palindroma. La numerologa me la interpretò. Non ricordo cosa disse, ma erano cose buone. Per questo festeggiamo l’anniversario in quella data, giorno in cui oltre che tornare insieme siamo andati a convivere, anche se la storia è nata nel 2006. 🙂
    Per quel che riguarda il romanzo, scrivilo. Sarà un’importante palestra, porterà una catarsi. Di un piccolo rischio che percepisco ti parlerò in mail. 🙂

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    • Tranquilla, non sarà autobiografico. Se era questo il rischio percepito. Non mi andrebbe neanche di fare un’autobiografia. Non la trovo interessante né da leggere, né tantomeno da scrivere. 🙂

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      • Il rischio con le storie che si ispirano alla realtà è che vengano a noia non appena l’energia che le ha generate è stata ripulita, e il fatto superato. Ma se dici che non è così mi fido. Sarà sicuramente un buon lavoro! 🙂

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        • Be’, come sai, a me questo è successo spesso. Non a caso, finora, non sono riuscito a finalizzare nulla. In questo caso specifico non ti so dire se alla lunga mi verrà a noia, l’intenzione però è quella di scrivere un romanzo vero e proprio, con tutti i crismi del caso, cioè una bella storia da leggere. Se poi mi dai una mano, come fai sempre, magari questa volta riesco anche ad arrivare alla fine. 🙂
          Per non farmi trasportare dall’ondata di energia, come sottolinei, al momento non sto scrivendo un bel nulla. Preferisco prima depurarmi dai fatti personali e tornare a essere neutro. Sfrutto questo tempo per lavorare sul blog, sui racconti per i concorsi e per leggere molta letteratura sentimentale/mainstream. Mi sto facendo una vera e propria cultura, a botte di Sparks, Murakami e Ahern… O.O

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          • Mi sembra un’ottima decisione quella di lasciar passare un po’ di tempo.
            Leggi anche i romanzi che ti ho consigliato (in particolare Leielui) perché potrebbero esserti utile. E leggi anche cose italiane, perché le aspettative del lettore sono diverse.
            Anche io sto approfondendo il mainstream, perché credo di potermi collocare lì. E anche io vorrei scrivere una bella storia. Questo è lo scopo fondamentale. Ci ho riflettuto moltissimo, nell’ultima settimana. Poi ne parleremo. 🙂

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  3. Ciao Salvo, mi dispiace tantissimo!
    Mentre leggevo pensavo, no è un racconto, non può essere vero… e invece…
    Non scoraggiarti! Il tempo giusto arriverà. Sono convinta che ogni cosa accada per un motivo.
    Forse ora è nebuloso, difficile da leggere, ma un giorno capirai il perché e sorriderai!

    In bocca al lupo!

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    • Non posso dire che sia stato un inizio d’anno leggero, ma anch’io la penso così. Tutto accade per un motivo. Al momento non me ne preoccupo troppo. Cerco solo di recuperare almeno un po’ di stabilità.

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  4. Scrivi il romanzo! Sei riuscito a trasmettere tantissime emozioni con questo post, altrettante ne trasmetterai con il romanzo. Un modo per buttarle fuori e venirci a patti.

    Sui massimi sistemi, sull’amore vero che esiste oppure no, non posso pronunciarmi. Io sono l’iper razionale che è cresciuta pensandola più o meno come Daniele e poi ho trovato l’anima gemella, quella che la primo bacio mi ha fatto risuonare una sorta di coro angelico nella testa.
    Se non altro ho la certezza che la vita stupisce sempre.

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  5. Caro Salvatore,
    A proposito di fortuna, sono tre giorni a letto con la febbre sopra i 39. Ma adesso che i fumi del torpore paiono diradarsi vorrei darti il mio contributo.
    Vorrei dirti che ti capisco. Oltre le normali intenzioni. Un wifi, un nuovo tetto. Quando finisce una storia, finisce sempre qualcosa di più di quel che si crede. Scompaiono abitudini e gesti, luoghi e baricentri che per quanto semplici, in fondo rappresentato piccoli frammenti di sicurezza. Certo, se si può azzardare sui mali peggiori, da quanto comprendo non eravate sposati e non avevate figli. L’amore che si sgretola nella sua struttura di famiglia è molto più duro e complicato, perché il dolore non invade solo i due adulti, ma si distende in inspiegabili perché anche per i frutti di quell’amore.
    Ma capisco che il meno peggio è in fondo solo una considerazione da bar. Quando si spegne un amore, l’amore in cui credevamo, la valenza ha sempre un valore assoluto. Vista dalla terra una stella che muore è pur sempre una stella, e poco importa se sia una gigante rossa o una nana bianca.
    L’amore, il bene oscuro che ci accompagna e rende compiuta l’esistenza, non credo sia qualcosa di scritto e di programmato dal destino. Non esiste la persona della nostra vita. Nei miei anni, attorno a me, ho visto troppe promesse di sentimento eterno vacillare e sgretolarsi di fronte alle soglie del tempo.
    Perché l’amore muta nel suo divenire e incedere, perché noi cambiamo, o forse semplicemente perché all’amore ci si abitua e si finisce per darlo per scontato.
    Forse il vero amore dovrebbe durare solo per il giusto tempo. Né un giorno in più, né uno in meno. Occorrerebbe viverlo solo nella sua parte vera e intensa. Prima che diventi quella sorta di liti e recriminazioni senza capo né coda.
    Sembra una cosa brutta e cinica considerare l’amore a termine. Molte donne romantiche che mi sentono parlare così inorridiscono. Io credo invece che andare oltre l’illusione dell’amore eterno, consente di vivere appieno ogni giorno di quella fortuna. Perché nulla toglie che la vita è una circostanza strana, sorprendente. Non sai mai chi incontrerai dietro una porta, in coda al supermercato o fra i contatti di un blog. Nulla è veramente a termine, ma comprendere la preziosità di quel che si vive, nell’attimo stesso in cui si vive, dell’amore che ti capita e ti travolge, è straordinario. Il bene più prezioso da proteggere e custodire.

    Mi son dilungato al solito e concludo.
    Io credo che la voglia di scriverla la tua storia sia la cosa più importante che tu possa fare. E lo dico non perché può essere una buona memoria, uno svago o qualcosa di tuo. Quando perdiamo qualcosa di importante, dobbiamo ripartire non da quello che abbiamo perso, ma da quel che ci rimane. E a te rimane la tua forza e passione per la scrittura. È un buon punto per ripartire. Per mia esperienza posso dirti che la scrittura più vera, non è quella che sgorga dalla fantasia pura, ma quella che frammista a sudore, lacrime e stupore, esplode dalle nostre emozioni.
    Scrivila Salvatore, scrivila. Riparti da quel che conta, ricomincia da te.

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    • Marco, sei davvero una persona preziosa. Anche se spesso abbiamo punti di vista contrapposti, la tua opinione è un contrappunto saggio che vale sempre la pena leggere.
      Hai proprio ragione quando dici che si perdono anche i contorni della vita che è stata. Io, ad esempio, in zona ormai conosco tutti e in un certo senso, loro, le abitudini, i piccoli rituali e la strada in cui mi faceva sempre piacere passeggiare, mi mancheranno. Ma questo rappresenta un ricordo bello, non lascia vuoti da riempire. I vuoti li lasciano i ricordi, quelli belli, della vita passata assieme. Episodi sui quali, lì per lì, non attribuisci troppo valore, ma che rappresentano nell’impossibilità della loro ripetizione un ricordo ammantato di malinconia.
      Io, però, non sono una persona malinconica. Sono pragmatico e, come dici tu, ho la passione per la scrittura a riempire eventuali vuoti. Mi piace il mio nuovo presente.
      Grazie per l’incoraggiamento, scriverò il romanzo e sarà una bella storia inventata, pregna però delle emozioni che ho provato vivendo gli ultimi cinque anni. Sia buone, sia difficili, ma pur sempre emozioni vere. ☺️

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  6. Non credo alle anime predestinate: l’amore è un mix delicato di fattori che devono funzionare tutti insieme; un ingranaggio complesso che non è il destino a mettere insieme. Verifichi nel tempo se tutti i pezzi combaciano e quando trovi quello sbagliato lo soppesi: se riesci a convivere bene anche con quell’elemento alterato, allora il tuo è vero amore. Io sono sposata da 15 anni e non ho mai smesso di amare mio marito con ogni suo difetto (e ne ha tanti!). Ma so che quei difetti ci sono, ci saranno sempre e che io riesco a superare il fastidio di vedermi in molte cose completamente diversa da lui. È quel tuo rapido e violento “no”, seguito alla tua domanda circa la possibilità di una vita insieme a lei, a fare la differenza. Quell’elemento stonato cui non ti sei abituato,che ti ha quasi messo in fuga. Dunque non era la persona giusta.
    Permettimi di darti un consiglio: scrivi, Salvatore, scrivi adesso! Non lasciare che il tempo renda neutro il tuo stato d’animo o modifichi la percezione di ciò che stai vivendo. Chiudi le finestre dei ricordi dopo averle raccontate, parlane prima di tutto ancora a te stesso attraverso la scrittura: sai bene che ha un meraviglioso scopo catartico. Una storia che finisce lascia dei vuoti: riempili con le parole e sarai autore di un gran bel romanzo.
    Ricominciare sarà tutto il contrario di ciò che è stata la tua storia: una strada tutta in discesa! (Un augurio che ti faccio!) 😉

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    • Spero lo sia, spero sia in discesa come dici. Al momento mi sento bene e, anche se so che ci saranno momenti di alti e bassi, in generale vedo solo le opportunità che si aprono, non quelle che si chiudono. Forse ogni storia ha il suo corso…
      Abbiamo vissuto pensando non potesse finire mai. Questo credo sia la cosa che conta. Per quanto riguarda la tua opinione sull’amore, credo che ad avere maggiori chance siano quelle coppie che hanno interessi in comune e un carattere diverso. Così da potersi compensare. Io e la mia ex, invece, avevamo caratteri simili, ma interessi totalmente diversi. Alla lunga, questo allontana.
      La storia è più o meno pronta. 😉

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  7. Nel mio romanzo (lo so che lo sai, lo dico per gli altri) la coppia scoppia dopo cinque anni e cinque mesi. Mi sembra un periodo molto lungo per stare insieme, uno snodo fondamentale verso la famiglia o la separazione. Ci si passa tutti, anzi, beato chi ci arriva.
    Leggere questo post mi ha emozionato, leggere i commenti mi ha spaventato. Nessuno crede più nell’amore e nell’anima gemella, siamo tutti pieni di cicatrici e paure. La tentazione a buttarmi giù non manca, ma voglio reagire e pensare alle cose positive.
    Prima di tutto, Salvatore: hai reagito alla grande e scriverai un romanzo spaccaculo.
    Secondo, Daniele il burbero ha parlato di sé, domani nevica rosa.
    Terzo, auguri alla Claire e Beppe per il loro anniversario.
    Voi ci tenete tanto alle date e alle coincidenze… beh, io e il buon Neil eravamo così alcolizzati quando ci siamo conosciuti che non ci ricordiamo se il nostro anniversario è in febbraio o in marzo. Alla faccia della numerologia 😛

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    • Be’ avete comunque qualcosa in comune, non è poco… 😉
      Io credo nell’amore. Questi cinque anni li abbiamo vissuto pensando di essere anime gemelle e, finché è durato, l’amore è stato eterno. Poi è finito… Eravamo cambiati troppo e avevamo esigenze diverse.

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